A Rimini saranno illustrate le dieci priorità scelte da un pacchetto di 79 proposte elaborate da un panel di 500 esperti.
4 novembre 2013 05:10
Tornano a Ecomondo, il 6 e 7 novembre 2013, gli Stati Generali della Green Economy, punto di sintesi e divulgazione delle attività portate avanti nell’ultimo anno dai dieci gruppi di lavoro composti da oltre 500 esperti dei diversi settori, condensate in 79 proposte. Da queste, sono state estrapolate dieci priorità, riportate nel ‘Pacchetto di misure per un Green New Deal per l’Italia’, che riguardano settori strategici della green economy e, in particolare: una riforma fiscale in chiave ‘eco’; strumenti finanziari innovativi; investimenti in infrastrutture verdi, difesa del suolo e risorse idriche; riciclo dei rifiuti; efficienza e risparmio energetico; fonti energetiche rinnovabili; filiere agricole di qualità ecologica; rigenerazione urbana e consumo del suolo; mobilità sostenibile e occupazione giovanile green.
Per quanto concerne le misure generali - anticipano gli organizzatori - è necessario, anzitutto, diffondere la nuova visione della green economy rafforzando la consapevolezza dei cittadini, del mondo politico e di quello economico sulla necessità di produrre e utilizzare beni e servizi di qualità ecologica e ridotto impatto ambientale per tutelare le risorse naturali (riconoscendone la scarsità), conservare i servizi della natura (riconoscendone il valore) e per la crisi climatica (con un’economia a basse emissioni di carbonio).
Uno dei primi passi verso il ‘Green New Deal’ è la valorizzazione del potenziale green delle imprese italiane, che devono essere supportate dalle istituzioni, a partire da quelle locali - Regioni e Comuni: “Gli amministratori devono poter agire evitando inutili lungaggini e complicazioni burocratiche e avendo una particolare attenzione per le aziende dotate di certificazioni ambientali".
Per far questo, il Governo deve impegnarsi a definire un quadro normativo coerente, stabile, efficace, in grado di facilitare lo sviluppo dell’eco-innovazione e di favorire processi di semplificazione. “È necessario mettere in atto urgenti misure di fiscalità ecologica, spostando parte del carico fiscale dal lavoro e dagli investimenti, sul consumo di risorse, premiando – in termini di minore prelievo fiscale – il minor consumo di risorse, il riciclo e i minori impatti ambientali, e orientando il riesame della composizione della spesa pubblica (spending review) con attenzione particolare a quella con impatti negativi sull’ambiente”, si legge nel documento programmmatico.
Infine - segnalano i promotori del pacchetto -, bisogna puntare sulla crescita dei green jobs con particolare attenzione al rilancio dell’occupazione giovanile accelerando sulla strada della transizione alla green economy in grado di creare nuovi e migliori posti di lavoro.
Alla due giorni riminese parteciperanno il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, rappresentanti dell’OCSE, dell’UNEP, dell’Unione Europea, esponenti delle autonomie locali e regionali, oltre a numerosi ed autorevoli esperti del settore della green economy.
Il programma degli Stati Generali sia articola su tre sessioni. Si parte la mattina del 6 novembre con l’apertura dei lavori, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e di Robert Konrad della DG Ambiente della Commissione Europea. Nel pomeriggio si terrà la sessione ‘Le Regioni e i Comuni per un Green New Deal’, mentre il 7 novembre si affronterà il tema: ‘Le misure e le riforme economiche e fiscali necessarie per attivare un Green New Deal’.
Gli Stati Generali della Green Economy sono organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, un organismo composto da 66 organizzazioni di imprese green, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
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