Lotos e Grupa Azoty studiano piano di fattibilità per un nuovo complesso del valore di quasi 3 miliardi di euro. C’entra lo shale gas?
4 dicembre 2013 07:35
Sembra impossibile, ma anche in Europa si torna a pianificare investimenti di grande portata nella petrolchimica. Non nei maturi paesi dell’Occidente, dove imperversano ristrutturazioni, con tagli di capacità e posti di lavoro, ma in Polonia, una delle economia più dinamiche del vecchio continente.
L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi da Lotos e Grupa Azoty, che operano rispettivamente nella raffinazione e nella petrolchimica, sotto forma di un accordo per elaborare uno studio di fattibilità dettagliato su un nuovo complesso da realizzare nei pressi degli impianti esistenti. A fornire parte dei capitali, secondo un accordo preliminare firmato dai partner, potrebbe essere il programma nazionale per lo sviluppo industriale attraverso la società Polskie Inwestycje Rozwojowe, creata lo scorso giugno per finanziare progetti infrastrutturali a medio e lungo termine.
Il progetto a cui stanno lavorando Lotos e Grupa Azoty vale circa 12 miliardi di zloty, pari a quasi 2,9 miliardi di euro, cifra che lo rende il più grande investimento degli ultimi anni nel paese; se partirà, potrà creare tra 5.000 e 7.000 nuovi posti di lavoro durante le fasi di costruzione e quasi 2.000 all’avvio degli impianti.
Nelle intenzioni dei due partner, lo studio di fattibilità sarà completato nel corso del 2014: se riceverà luce verde, i lavori potrebbero partire nel 2016 per concludersi due anni più tardi, mentre le nuove capacità sarebbero disponibili nel 2019.
Non è ancora noto quale sarà il mix di prodotti che uscirà dai nuovi impianti, ma tra gli obiettivi del piano c'è anche la riduzione del deficit della bilancia chimica nazionale, oggi intorno ai 4 miliardi di euro; un rosso dovuto in larga parte all’importazione di intermedi della chimica organica e materie plastiche. Viceversa, le attività di raffinazione in Polonia generano oggi un surplus delle frazioni più leggere, che potrebbero essere impiegate come feedstock nei processi petrolchimici a valle.
A giocare un ruolo importante nei futuri investimenti nella petrolchimica potrebbero essere le riserve di shale-gas presenti nel Paese, che il Governo ritiene possano essere sfruttate già a partire dal prossimo anno. Nei giorni scorsi, la società irlandese San Leon Energy ha infatti espresso interesse ad estrarre gas di scisto a basso costo, mediante tecniche di fracking, dai giacimenti di Lewino, nel Nord del Paese, dopo i risultati positivi delle esplorazioni. Ipotesi che avrebbe incontrato il favore del Ministro dell’ambiente polacco Piotr Wo?niak.
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