Un progetto europeo coordinato dall’Università del Salento punta a formulare nuovi bioplastificanti per PVC.
1 agosto 2014 07:08
Produrre plastificanti biobased per PVC partendo dal cardanolo, sostanza presente nel guscio della noce di anacardo, è l’obiettivo del progetto di ricerca europeo Placard, avviato nel gennaio di quest’anno, nell’ambito dell’iniziativa Eco-innovation, da quattro partner, tre dei quali italiani: Università del Salento, Serichim, Kommi, con il supporto di EuPC, federazione europea dell’industria della trasformazione di materie plastiche.
I ricercatori puntano a modificare chimicamente il cardanolo, ricavato dalla distillazione sotto vuoto dell’olio alchilfenolico (CNSL) presente nel guscio dell’anacardo. Oltre ai benefici ambientali in termini di un minor consumo di risorse fossili ed emissioni di CO2, il bioplastificante potrebbe agevolare le attività di riciclo meccanico del PVC plastificato.
Attualmente, circa il 70% del PVC morbido viene additivato con plastificanti contenenti ftalati.
Il progetto, che si concluderà a metà 2016, ha un budget di 987 milioni di euro, finanziato per 493 milioni dall’Unione europea.
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