Crescita a due cifre per le vendite in Italia di macchine utensili e sistemi di automazione.
18 dicembre 2014 08:10
In uno scenario che resta depresso per il manifatturiero, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione si appresta a chiudere una anno positivo, grazie soprattutto alla ripresa delle vendite sul mercato interno, cresciute a doppia cifra, a fronte di una sostanziale stabilità dell’export.
Secondo i dati diffusi dall’associazione Ucimu-Sistemi per produrre, la produzione settoriale crescerà quest’anno del 4,6% a 4.695 milioni di euro, mentre l’export si fermerà a a 3.360 milioni di euro, in lieve flessione rispetto all’anno scorso (-0,7%) a causa della generale riduzione del commercio mondiale e, in particolare, dalla decisione dell’Unione Europea di limitare l’export di macchine utensili verso la Russa a seguito delle tensioni tra la Federazione e l’Ucraina.
Il dato più interessante, però, è quello che riguarda il mercato interno, dove il consumo di macchine utensili, robot e automazione aumenterà quest’anno del 18,2%, per un valore di 2.420 milioni di euro; segnale di una ripresa degli investimenti del manifatturiero italiano in sistemi di produzione che dovrebbe interessare anche altri comparti. A beneficiarne sono stati soprattutto i costruttori italiani, le cui consegne sul mercato interno sono salite del 21,1% a 1.335 milioni di euro, mentre le importazioni hanno registrato un incremento più contenuto (+14,9%), attestandosi a 1.085 milioni di euro.
Di conseguenza, dopo sei anni di continuo aumento, quest’anno si è ridotto il rapporto export/produzione, ora al 71,6%.
L’andamento positivo dovrebbe estendersi anche al 2015: il Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu prevede infatti un’ulteriore crescita del mercato interno, +4,5% per un totale di 2,53 miliardi di euro, con i costruttori nazionali che potrebbero salire a 1.390 milioni di euro (+4,1%).
“La ripresa avviata a fine del 2013 si è concretizzata nel 2014 - sintetizza Luigi Galdabini, presidente di Ucimu Sistemi per Produrre (foto a sinistra) -. Tra tutti gli indicatori, il dato certamente più rilevante è quello relativo al consumo domestico che è tornato finalmente di segno positivo, dimostrando una nuova disponibilità ad investire da parte degli utilizzatori italiani”.
“D’altra parte - ha aggiunto Galdabini - non possiamo nascondere il fatto che l’incremento della domanda italiana di sistemi di produzione sia stato stimolato dall’introduzione della Nuova Sabatini che nei suoi primi otto mesi di operatività ha finanziato acquisti (non solo di macchine utensili) per 2,3 miliardi di euro. Proprio il successo di questo strumento capace di assicurare finanziamenti a tassi agevolati dimostra come la domanda di sistemi di produzione esista anche, e ancora, in Italia”.
“Il problema, semmai è la mancanza di liquidità per le imprese che vorrebbero investire, ma non hanno disponibilità di risorse - continua il Presidente di Ucimu -. Proprio la validità della misura, capace come poche altre di iniettare una buona dose di ottimismo sul mercato, ha spinto la nostra associazione a battersi per ottenere il rifinanziamento anche per il prossimo anno: per il 2015, la Nuova Sabatini è stata rifinanziata per soli 12 milioni di euro ma la dote salirà a 31,6 milioni nel 2016 e a 46,6 milioni nel 2017”.
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