La domanda di film aumenta ad un tasso doppio rispetto al PIL mondiale, ma emergono problemi di sovracapacità in Cina.
26 maggio 2015 06:54
Negli ultimi cinque anni il consumo di film in polipropilene biorientato (BOPP) è cresciuto i media del 6,2% ogni anno, un tasso doppio rispetto all’andamento del PIL a livello globale, toccando l’anno scorso 7,4 milioni di tonnellate.
È quanto si legge nel nuovo studio di mercato “World BOPP Film Market Trends to 2019” elaborato dalla società di consulenza PCI Films Consulting, che prevede anche per i prossimi anni un andamento della domanda superiore alla crescita media dell’economia.
Andamento che si rivela però poco omogeneo a livello geografico, come nota Simon King, direttore di PCI: “Mentre la crescita dei consumi nei mercati maturi, come l’Europa occidentale, il Nord America e il Giappone è stata in questi anni poco brillante, la domanda nei mercati emergenti come la Cina e l’India continua a crescere a ritmi sostenuti e nuovi mercati, come il Vietnam e Myanmar (Birmania), hanno visto svilupparsi rapidamente un industria dell’imballaggio flessibile nazionale“.
A guidare lo sviluppo del settore del film BOPP, secondo la società di consulenza britannica sono diversi fattori a cominciare dall’aumento delle vendite di alimenti confezionati, con il maggior reddito disponibile nei paesi emergenti e la crescente penetrazione dei film BOPP nel segmento dei cibi pronti confezionati, come frutta e verdura, insalate, snack e dolci. I maggiori consumi sono anche frutto della sostituzione dei film BOPET, BOPA, dei fogli di alluminio e della carta rivestita con film BOPP, nonché delle normative ambientali che spingono a rimpiazzare gli imballaggi rigidi con quelli flessibili.
Sul lato dell’offerta, gran parte della crescita degli ultimi quindici anni è da imputare all’industria cinese, cresciuta di 10 volte rispetto al 2000, con una capacità produttiva pari a 4 milioni di tonnellate di film, vale a dire il 57% delle nuove capacità installate a livello mondiale. Nello stesso periodo, il consumo interno è aumentato a ritmi inferiori, attestandosi a 2,8 milioni di tonnellate, mentre l’export non supera le 100.000 tonnellate annue. Una condizione di sovracapacità produttiva che porta a margini compressi e ad un basso utilizzo degli impianti. Basti considerare che uno solo dei grandi produttori cinesi potrebbe essere presto in grado di soddisfare non una, ma due volte, l’attuale domanda di film BOPP degli Stati Uniti. Eventualità al momento limitata dai termini commerciali richiesti dai produttori cinesi, che non rendono ancora affidabili le forniture a lungo termine.
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