La fabbrica del futuro è già tra noi, anche se ancora non ce ne accorgiamo. Echi dal Symposium Engel 2015.
16 giugno 2015 16:07
Se Engel voleva stupire, questa volta c'è riuscita. Non presentando una nuova macchina o tecnologia di processo (ci sono anche quelle, le vedremo domani a St Valentin), ma lanciando una visione della fabbrica del futuro che guarda al 2025, ma che è in parte è già tra noi, anche se non si vede, implementata sulle presse ad iniezione di ultima generazione. Visione illustrata in questi giorni al Symposium 2015, tradizionale incontro del costruttore austriaco con la stampa e i clienti, che tra oggi e giovedì ospiterà oltre tremila operatori dello stampaggio.
La fabbrica intelligente, che Engel declina con Inject 4.0, si basa su tre elementi strettamente correlati: Smart Production, Smart Service e Smart Machines che insieme disegnano Industry 4.0, la quarta rivoluzione industriale basata sulla connettività, sull'intelligenza distribuita e la condivisione dei dati ad ogni livello, evoluzione della fabbrica digitale, che rappresenta la contemporaneità, almeno nei paesi più avanzati.
L'obiettivo è rendere la produzione sempre più flessibile, personalizzata e al tempo stesso automatizzata, quindi più economica ed efficiente. Che nel caso della produzione di manufatti in plastica significa, per esempio, aumentare la replicabilità riducendo le oscillazioni dei parametri di produzione, semplificare il settaggio e il controllo degli impianti, ridurre i tempi di fermo macchina. Gli strumenti per raggiungere questi obiettivi in una "smart factory" sono processi, macchine e singoli componenti di macchine sempre più smart, intelligenti, che si rendono conto di cosa accade in loro e intorno a loro e possono dialogare con altre macchine e componenti, autoregolandosi per produrre in modo più efficiente o avvisando i tecnici dell'assistenza che è opportuno intervenire prima che si palesi il guasto.
Nelle presse Engel i primi germogli di questa rivoluzione sono già abbozzati: per esempio, i sistemi IQ per il controllo e la correzione automatica dei parametri di stampaggio, o il controllo vibrazione montato sui robot Viper. Con la smart-box i dati provenienti dalle presse possono essere aggregati, messi in rete e inviati ai centri assistenza o stoccati su una nuvola (cloud) per creare modelli di manutenzione predittiva che migliorano con il tempo, attraverso un meccanismo di autoapprendimento basato sull'esperienza. Già oggi, con il controllo CC300, la pressa dialoga con l'operatore e gli mostra solo i dati che servono in quel momento. Si tratta di funzionalità che prese singolarmente non sono che sono piccole innovazioni, per quanto utili, ma che viste nell'ottica di Inject 4.0 rappresentano step coordinati e successivi verso un nuovo modo di intendere lo stampaggio.
La fabbrica intelligente è già tra noi, dichiara oggi il costruttore austriaco, anche se ancora non ce ne accorgiamo. Del resto non è così, all'inizio, per tutte le rivoluzioni tecnologiche?
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