Tre associazioni dell’industria delle materie plastiche firmano la Global Declaration for Solutions on Marine Litter.
18 novembre 2015 06:05
L’ambiente incomincia ad essere un tema attuale anche in Cina, che dopo il boom economico degli anni scorsi è alle prese con uno sviluppo industriale e urbanistico ai limiti della sostenibilità.
Tra associazioni delle materie plastiche - China Petroleum and Chemical Industry Federation (CPCIF), China Synthetic Resin Marketing Association e China Plastics Processing Industry Association (CPPIA) - hanno aderito nei giorni scorsi alla Global Declaration for Solutions on Marine Litter, il piano contro l’inquinamento marino da rifiuti plastici lanciato nel 2011 da 47 associazioni di settore, che negli anni sono salite a 60 provenienti da 34 diversi paesi.
Aderendo all’iniziativa, le associazioni - e attraverso queste le aziende associate - si impegnano a contribuire alla ricerca scientifica, a condividere le conoscenze acquisite e a sviluppare soluzioni per il trattamento delle plastiche post-consumo in modo da valorizzarle ed evitare la dispersione in mare.
Fino ad oggi sono stati avviati e in parte già completati 185 progetti. Le azioni e risultati conseguiti vengono riportati ogni anni in un Report.
All’inizio di quest’anno, CPPIA aveva già aderito al programma internazionale Operation Clean Sweep volto a prevenire la dispersione in ambiente marino di plastiche in granuli, flake e polveri.
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