24 febbraio 2016 07:15

Il caso è infrequente, ma non raro: un frammento di metallo o di plastica si stacca dall’impianto di riempimento o di confezionamento e finisce nella bevanda o nell’alimento, per poi arrivare sulla tavola del consumatore.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di episodi sporadici, talvolta rilevati nei controlli di qualità: per questo si usano a fine linea metal detector e telecamere, e - per i componenti in plastica potenzialmente a rischio di distacco - compound contenenti particelle di metallo o pigmenti di colore acceso, più facili da individuare.

È ciò che è capitato all’industria dolciaria statunitense Mars, che ha annunciato ieri il richiamo di barrette al cioccolato e altri prodotti distribuiti in 55 paesi, la maggior parte europei, dopo il ritrovamento di un frammento di plastica in uno snack venduto in Germania.

I prodotti richiamati provengono tutti dallo stesso stabilimento, quello di Veghel, in Olanda. Il richiamo, volontario e a scopo puramente precauzionale, è avvenuto dopo che all’inizio dell’anno un consumatore tedesco ha trovato un pezzo di plastica di colore rosso (così da essere più evidente) all’interno di una barretta Snickers.

Dopo la segnalazione del consumatore, l’azienda è risalita al lotto di produzione e alla fabbrica dove è stata prodotta la barretta.

Nessun pericolo per la salute, insomma, e la conferma che i sistemi di tracciamento della produzione funzionano. Ciò non toglie che a Mars questo incidente costerà caro: costa ritirare dal mercato milioni di prodotti, ma costa ancor di più il danno all’immagine e l’inevitabile calo delle vendite. E tutto per un piccolo pezzo di plastica sfuggito ai controlli...

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