24 maggio 2016 09:17
Eataly, la catena di supermercati specializzata in prodotti made in Italy di qualità, ha deciso di anticipare tempi e normative passando al compostabile per tutti i materiali utilizzati nel confezionamento di frutta e verdura, prodotti da banco, bevande e cibi da asporto, oltre che nei sacchetti per la spesa distribuiti alle casse, dove è obbligatorio per legge.
Un progetto portato avanti in collaborazione con Novamont, che ha messo a punto e svilupperà ulteriormente gradi della bioplastica Mater-bi specifici per la GDO.
OBIETTIVI AMBIZIOSI. Già da qualche giorno, in tutti i punti vendita italiani Eataly, sono compostabili i sacchetti leggeri e i guanti per il confezionamento di prodotti sfusi, la carta plastificata utilizzata nei banchi di carni e salumi, posate e bicchieri distribuiti nei corner dove si somministrano alimenti.
Ma l’obiettivo è più ambizioso, come ha spiegato ieri in una conferenza stampa Oscar Farinetti: “Puntiamo ad azzerare il conferimento in discarica dei rifiuti generati nei punti vendita e di tutti quelli venduti, nell’ottica di un’economia circolare totale - ha spiegato il patron di Eataly -. in prospettiva tutto dovrà essere compostabile o riciclabile”.
CLOSED LOOP. Nei punti vendita di Milano e Torino, si va anche oltre, gestendo in ottica closed-loop i rifiuti riciclabili prodotti: “Tutto il vetro deve tornare vetro, i cartoni ridiventare packaging in cartone, la poca plastica che usiamo si trasforma in sacchetti per la spesa e tutti i rifiuti organici in compost”.
Il progetto 'Rifiuti Zero da Eataly' sarà progressivamente esteso a tutti i punti vendita italiani per poi passare a quelli all’estero. La fase successiva sarà coinvolgere i fornitori nella riprogettazione dei packaging al fine di renderli più sostenibili, biodegradabili o facilmente riciclabili. “Certo, il biodegradabile ci costa qualcosa in più, ma alla fine costerà meno alla società perché non avremo più rifiuti da smaltire”, ha commentato Farinetti.
CAMBIAMENTO CULTURALE. “Questa scelta è un’ulteriore testimonianza della visionarietà del progetto Eataly e del suo fondatore - nota Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont -. Coniugare la cultura del cibo di qualità e delle piccole produzioni enogastronomiche autoctone a pratiche virtuose di sostenibilità significa compiere una scelta coraggiosa e di profondo rispetto per il nostro territorio e per le risorse, limitate, di cui disponiamo, superando il modello in cui l’identità passa per il consumo omologato, dissennato e senza radici, a favore in uno che guarda alla qualità della vita, dei territori e al valore e all’origine dei prodotti. Si tratta di un grande cambiamento culturale e noi oggi siamo orgogliosi di essere al fianco di Eataly e di Oscar Farinetti”.
Novamont è da tempo un partner privilegiato di Eataly, dai primi sacchetti per la spesa compostabili fino alle stoviglie termoresistenti in Mater-bi messe a punto dal gruppo novarese e sperimentate per la prima volta nei punti di ristoro di Expo 2015, dove sono stati serviti 10 milioni di pasti. Il prossimo passo sarà portare nei punti vendita di Eatitaly vaschette in Mater-bi per il confezionamento di alimenti, già in fase avanzata di sperimentazione.
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