10 novembre 2016 09:45
La chimica europea guarda con apprensione al clima di incertezza che potrebbe instaurarsi a livello economico dopo l’elezione a Presidente degli Stati Uniti di Donald Trump, e invita i leader europei a proseguire nel dialogo e nella collaborazione per garantire la stabilità.
Cefic, federazione dell’industria chimica europea, ricorda infatti gli stretti legami che intercorrono tra Europa e Stati Uniti, principale partner negli interscambi internazionali di prodotti chimici con il 22 percento del totale. La UE esporta infatti oltreoceano 31,3 miliardi di euro di prodotti chimici e ne importa per 23,1 miliardi.
UN MONDO DIVERSO. “Ci siamo svegliati in un mondo che sarà diverso da quello che la maggior parte della gente si aspettava - ha commentato all’indomani delle elezioni Marco Mensink, direttore generale di Cefic -. Abbiamo un nuovo presidente degli Stati Uniti e, altrettanto importante, una maggioranza repubblicana sia alla Camera che al Senato”. “Non è al momento chiaro quale sarà l’impatto - continua Mensink -. Come abbiamo già visto dopo il voto sulla Brexit, la volatilità sui mercati e l’incertezza prevarranno nel breve termine, ma l’impatto a lungo termine deve ancora essere determinato”.
Per il direttore di Cefic, l’incertezza è la questione chiave: “Quello che sappiamo è che sia la politica sul clima che il commercio internazionale si muoveranno in uno scenario molto diverso”.
Secondo Cefic, per ridurre questo clima di incertezza i leader europei devono stabilire al più presto rapporti con il nuovo Presidente degli Stati Uniti e proseguire come in passato nella partnership in termini di democrazia, sicurezza ed economia.
ANCHE I TEDESCHI PREOCCUPATI. Sul tema è intervenuto anche Utz Tillmann, direttore di VCI (associazione dell’industria chimica tedesca), che ha ricordato la necessità di mantenere buoni rapporti di cooperazione con gli Stati Uniti, principale mercato di esportazione per l’industria chimica e farmaceutica, con l’11,4% del totale, pari a circa 20 miliardi di euro.
A preoccupare l’associazione sono le posizioni nazionaliste e protezioniste espresse da Trump durante la campagna elettorale. “Ci auguriamo che il nuovo Presidente degli Stati Uniti terrà conto degli stretti legami politici ed economici tra l’Unione europea e gli USA - ha sottolineato Tillmann -. È necessaria una cooperazione transatlantica stabile nelle grandi questioni globali del futuro come il commercio internazionale, il clima e le politiche economiche”.
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