5 aprile 2017 07:50
L’anno scorso sono state raccolte nel nostro paese 960mila tonnellate di rifiuti plastici da imballaggio, sessantamila in più rispetto al 2015 (+6,9%), delle quali 550.000 riciclate dal circuito Corepla. In media, sono 15,8 i chilogrammi di imballaggi recuperati nel 2016 per ogni abitante, contro i 15,1 kg dell’anno precedente e i 13,9 kg del 2014.
Solo una minima parte dei riifuti plastici non riciclati è finito in discarica, mentre il rimanente è stato avviato a recupero energetico.
I dati sono stati diffusi ieri da Corepla nel corso del convegno organizzato con Legambiente, intitolato “L’economia circolare conviene. L’industria del riciclo della plastica come vantaggio competitivo in Italia e in Europa”.
Anche nell’anno appena trascorso il Veneto si conferma al primo posto tra le regioni più virtuose, con 25 kg di imballaggi in plastica raccolti per abitante, seguito da Sardegna (20,8 kg/ab/anno), Marche (19,7 kg) e Valle d’Aosta (19,5 kg). Seguono Emilia Romagna e Piemonte con 18 kg procapite, quindi Campania (17,7 kg) e Lombardia (17,6 kg). Più in basso in classifica la Liguria con 12,7 kg a persona, poco più della Puglia (11,2) e della Calabria (9,7), seguite dalla Basilicata (7,9), dal Molise (6,8) e dalla Sicilia che rimane ancora fanalino di coda con 4,8 kg di materiale recuperato.
Oltre ai numeri, nel corso del convegno sono state illustrate storie di successo nel riciclo della plastica, frutto di una buona raccolta differenziata, un corretto riciclo e azioni volte a sensibilizzare i cittadini, gli stessi elementi che servono per affrontare il marine litter, l’inquinamento dei mari dai rifiuti umani.
“L’economia circolare conviene all’Italia - ha spiegato Antonello Ciotti, presidente Corepla - perché il nostro paese è leader a livello mondiale nelle tecnologie di riciclo. Il contributo del settore, nella bilancia commerciale (minor importazione di materie prime, esportazione impianti e tecnologie) è di tutto rispetto e si creano posti di lavoro. Inoltre i benefici ambientali derivati dal riciclo e dalla gestione ottimale del fine vita degli imballaggi in plastica, comportano meno emissioni e minor consumo di risorse e suolo (discariche evitate) oltre alla diminuzione del marine litter”.
Secondo Ciotti, l’economia circolare conviene anche alle aziende: "Corepla mette a disposizione delle aziende trasformatrici materie prime seconde di qualità a costi inferiori rispetto al vergine, un fattore di competitività per le imprese. Per le aziende riciclatrici vengono inoltre selezionati 15 flussi diversi di imballaggi provenienti dalle raccolte differenziate, un record in Europa”.
Infine, ha ricordato il Presidente di Corepla, l’economia circolare conviene ai cittadini, poiché una raccolta differenziata di qualità consente ai Comuni di ridurre le tariffe. “Corepla nel 2016 ha riconosciuto ai Comuni 279 milioni di euro a copertura dei maggiori costi di raccolta differenziata - ha commentato Ciotti -. Conai, in collaborazione con Corepla, ha introdotto un contributo ambientale differenziato. In pratica gli imballaggi in plastica più facilmente selezionabili e riciclabili verseranno un contributo ambientale inferiore (approfondimento)”.
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