16 ottobre 2017 11:54
Secondo il primo rapporto congiunturale previsionale 2017 sul mercato dei serramenti in Italia, commissionato al Cresme da CNA Produzione e Consorzio LegnoLegno, nel nostro Paese risultano installate 216 milioni di finestre, di cui 208 milioni in edifici totalmente o prevalentemente ad uso residenziale; e di queste, 73 milioni sono state posate prima del 1960. Un patrimonio obsoleto e inefficiente sotto il profilo energetico, che - secondo l’associazione degli artigiani - ha bisogno di essere rinnovato e per questo servono norme più snelle, certezza su regole e agevolazioni per il rilancio del settore.
CONFERMARE L'ECOBONUS. Le richieste espresse dal presidente di CNA Produzione, Roberto Zani, sono concrete: “Confermare con la stessa aliquota del 65% il bonus fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, anche per evitare di alimentare il circuito del sommerso e del nero. Snellire le pratiche burocratiche che permettono di ottenere quest’agevolazione. Stabilizzare le norme tecniche attuali per garantire la necessaria certezza agli imprenditori intenzionati a investire”.
SUDDIVISIONE PER MATERIALE: Per quanto riguarda lo stock di serramenti negli edifici residenziali, ad oggi la maggior parte è in legno (55%), quindi in alluminio (24%), PVC (11%) e altri materiali, tra cui acciaio e ibridi (10%).
Tra le pieghe del rapporto congiunturale emerge che il nostro paese è un forte importatore di serramenti in PVC, che rappresentano il 45% del totale in valore, quota cresciuta progressivamente nell’arco degli ultimi anni, dato che nel 2010 sfiorava il 35%.
PVC, SEMPRE PIÙ DALL'ESTERO. La forte crescita della domanda di serramenti in PVC - segnala CNA - ha reso necessaria l’importazione dall’estero di un numero crescente di infissi in PVC, specialmente da Paesi dell’Est, Polonia e Romania su tutti, oltre che da produttori storici quali Austria e Germania. L’anno scorso, per esempio, abbiamo importato dalla sola Polonia quasi 200mila infissi in PVC (nel 2010 erano 90mila) per un valore di 23 milioni di euro.
IMPORTAZIONI IN CRESCITA. Considerando tutte le tipologie di serramento, quest’anno verranno importate finestre e porte per un valore totale di circa 226 milioni di euro, 25 milioni in più rispetto all’anno scorso. Prendendo come anno base il 2010, emerge come in sette anni le importazioni di infissi in PVC sono incrementate del 74% mentre legno (-23%), ferro e acciaio (-49%) hanno registrato un trend negativo.
Per quanto riguarda il legno, le importazioni si sono assestate su un valore complessivo di circa 41 milioni di euro (730mila pezzi importati); oltre ad Austria e Polonia, seguono nella classifica dei principali partner commerciali Ungheria, Danimarca e Germania, che scivola però all’ottavo posto. Sul fronte degli infissi in ferro e metallo, invece, la Germania occupa saldamente il primo posto tra i paesi esportatori.
ESPORTAZIONI. Non di meno, l’Italia è anche un importante esportatore di serramenti: ques’anno il valore dovrebbe attestarsi intorno a 625 milioni di euro, in crescita rispetto ai 566 milioni registrati l’anno scorso.
Il rapporto congiunturale previsionale 2017 sul mercato dei serramenti in Italia elaborato dal Cresme conta 81 pagine ricche di dati e tabelle, con l'obiettivo di fotografare il settore dei serramenti nel nostro paese e fornire una panoramica dell’evoluzione nel periodo 2016-2020.
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