17 novembre 2017 14:13
Undici associazioni europee che rappresentano la filiera della carta e del cartone hanno inviato al vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermanns, una lettera (scaricabile in allegato nella verisone originale) nella quale vengono esposte le preoccupazioni sulla Plastics Strategy attualmente in discussione a Bruxelles. Basandosi sulla prima bozza trapelata da Bruxelles, le associazioni sollevano tre punti.
Il primo riguarda la mancanza di una visione sistematica del problema, ovvero non sarebbero stati analizzati gli aspetti di competizione tra diversi materiali che presentano le stesse funzioni, come nel caso dell’imballaggio. Un approccio che - a detta dei firmatari della lettera - ignora le interazioni, i meccanismi di mercato, la concorrenza, nonché le implicazioni sull’intera catena del valore degli imballaggi, con il rischio di creare gravi conseguenze e di non garantire un trattamento equo e paritario per tutti i materiali. Viene anche criticata l’ipotesi di introdurre meccanismi di sostegno all’industria delle materie plastiche e l’assenza di incentivi alla sostituzione di questi materiali con altri più sostenibili, almeno per alcune applicazioni.
Il secondo aspetto sollevato concerne il mancato rispetto del principio di neutralità tecnologica, teso ad evitare discriminazioni tra diversi materiali, in particolare per quanto concerne i più bassi obiettivi di riciclo fissati per gli imballaggi in plastica. “Troviamo ingiusta - si legge nella petizione - una strategia che premia i ritardatari, mentre altri materiali che negli ultimi decenni hanno svolto bene il proprio lavoro e si sono ripagati rischiano di essere penalizzati. Sarebbe uno strano risultato se la strategia finale dovesse favorire un materiale che rimane problematico rispetto a quelli meno problematici”.
Ultimo elemento di preoccupazione è la perdita di una buona opportunità per sviluppare un’economia circolare a basse emissioni di carbonio, capace di combinare efficienza nell’uso delle risorse e la rinuncia all’impiego di materie prime non rinnovabili.
Nel concludere la missiva, i firmatari chiedono alla Commissione europea due cose: garantire che le norme sugli acquisti pubblici o gli incentivi economici siano equi, proporzionati e non volti a sostenere in modo indebito le plastiche riciclate di origine fossile, a discapito di altre soluzioni, materiali o tecnologie, in particolare se rinnovabili o già frutto di un precedente riciclo. In seconda battuta, tassare gli imballaggi in plastica o incentivare i materiali alternativi per spingere le imprese a scegliere soluzioni di imballaggio più sostenibili.
La petizione riporta in calce la firma di undici organizzazioni europee: CITPA, International Confederation of Paper & Board Converters; CEPI, Confederation of European Paper Industries; ACE, The Alliance for Beverage Cartons and the Environment; CEPI CONTAINER BOARD, European Producers of corrugated case materials; CEPI EUROKRAFT, European Producers of Sack Kraft Paper and Kraft Paper; ECMA, European Carton Makers Association; EMBALPACK, European Association of Makers of Packaging Papers; EMFA, European Moulded Fibre Association; EUROSAC, European Federation of Multiwall Paper Sack Manufacturers; FEFCO, European Federation of Corrugated Board Manufacturers; PRO CARTON, European Association of Carton and Cartonboard Manufacturers.© Polimerica - Riproduzione riservata
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