22 maggio 2018 14:06
Il Consiglio dell’Unione europea, che rappresenta gli stati membri, ha dato via libera al pacchetto sull’Economia circolare votato in aprile dall’Europarlamento, che modifica quattro direttive su rifiuti, imballaggi e rifiuti da imballaggio, pile, veicoli a fine vita e rifiuti elettronici.
Si tratta dell’ultimo passaggio dell’iter burocratico prima della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea, dopodiché trascorsi venti giorni le nuove norme entreranno in vigore.
“L’approvazione definitiva delle nuove norme dell’Unione sui rifiuti da parte del Consiglio segna un momento importante per l’economia circolare nel nostro continente - ha commentato Karmenu Vella, Commissario per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca -. I nuovi obiettivi di riciclaggio e smaltimento in discarica tracciano un percorso credibile e ambizioso per una migliore gestione dei rifiuti in Europa. Nostro compito principale è ora garantire che le promesse sancite in questo pacchetto legislativo siano concretizzate. La Commissione intende fare il possibile perché la nuova legislazione dia risultati sul campo”.
NUOVI TARGET. Per quanto concerne i rifiuti urbani, Il nuovo obiettivo di riciclo passa dall’attuale 44% al 55% nel 2025, per poi salire al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035. Il 65% dei rifiuti da imballaggio dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030, con obiettivi differenziati per i singoli materiali:
Materiale |
Entro il 2025 |
Entro il 2030 |
Tutti i tipi di imballaggi |
65% |
70% |
Plastica |
50% |
55% |
Legno |
25% |
30% |
Metalli ferrosi |
70% |
80% |
Alluminio |
50% |
60% |
Vetro |
70% |
75% |
Carta e cartone |
75% |
85% |
SI DIFFERENZIA DI PIÙ. Le nuove norme sulla raccolta differenziata allargano l’obbligo esistente di differenziare carta e cartone, vetro, metalli e plastica: entro il 2022 si dovranno raccogliere separatamente i rifiuti domestici pericolosi, entro il 2023 i rifiuti organici ed entro il 2025 anche quelli tessili.
Il nuovo Pacchetto sull’economia circolare introduce anche limiti alle discariche: entro il 2035 i rifiuti urbani smaltiti in discarica non potranno infatti superare il 10% di quelli prodotti.
Le nuove regole comunitarie prevedono anche un maggior ricorso agli incentivi economici per facilitare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti, ma al contempo estendono la responsabilità dei produttori. Inoltre, introducono obiettivi per gli sprechi alimentari nell’UE e per i rifiuti marini, in modo da concorrere al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite.
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