20 dicembre 2018 07:38
Oltre all’accordo di massima sulla direttiva che limita l’utilizzo di articoli monouso in plastica, raggiunto ieri a Bruxelles (leggi articolo), il Consiglio dell'Unione europea ha trovato un’intesa con il Parlamento europeo anche sui nuovi provvedimenti per combattere l’inquinamento marino da manufatti, reti fantasma e altri rifiuti scaricati in mare dalle navi, attraverso incentivi a chi conferirà in porto questi rifiuti.
La proposta di direttiva relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, annunciata a gennaio nell’ambito del pacchetto per l’Economia circolare UE, agevolerà anche la creazione di adeguate infrastrutture e piani per la gestione nei rifiuti nelle aree portuali, ridurrà la burocrazia e armonizzerà le regole a livello europeo, adeguandole alla Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi (Marpol).
Secondo l’accordo, le navi saranno soggette ad una tassa indiretta, che consentirà di conferire i rifiuti in porto, indipendentemente dal fatto che lo facciano o meno. L’imposta, che sarà modulata in base ai costi di recupero dei rifiuti, si applicherà anche ai pescherecci e alle imbarcazioni da diporto. Secondo i legislatori, ciò dovrebbe aiutare a prevenire l’abbandono delle reti da pesca a fine vita e agevolare il recupero dei rifiuti marini insieme al pescato.
Tariffe più care saranno applicate in caso di conferimento di quantità eccezionali di rifiuti, mentre saranno scontate per il trasporto marittimo a corto raggio e per le "navi verdi", quelle cioè che possono dimostrare di produrre una quantità limitata di rifiuti e di gestire in modo sostenibile i rifiuti a bordo.
Il testo concordato dovrà essere approvato prima dal Parlamento e poi dal Consiglio. Dopo l'adozione, il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale della UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri avranno quindi due anni di tempo per implementare le disposizioni a livello nazionale. I Paesi senza sbocco sul mare, che non hanno porti o navi battenti bandiera nazionale, non saranno obbligati a recepire la direttiva.
Per informazioni: Progetto di relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi
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