Il dato si riferisce a febbraio, quindi prima dell’emergenza
coronavirus in Europa, e per questo ancor più significativo: il
mercato europeo dell’
auto (UE27+EFTA-UK) ha chiuso il primo
bimestre dell’anno con una flessione del
-7,3%, per un totale di 2.202.010 nuove immatricolazioni. Nel solo mese di
febbraio, rileva Acea (associazione europea della filiera automotive), sono state vendute
1.066.794 autovetture, il
7,2% in meno rispetto allo stesso mese del 2019.
Tutti e cinque i principali mercati del vecchio continente, che insieme valgono il 70% delle immatricolazioni totali, registrano un segno meno a febbraio: la
Germania mostra la contrazione più significativa (
-10,8%), seguita dall’
Italia (
-8,8%) e dalla
Spagna (
-6%), mentre
Regno Unito e
Francia contengono il calo al -2,9% e al -2,7% rispettivamente.
“Febbraio è ancora un mese in sordina per il mercato auto europeo, per via di svariati fattori, tra cui le riforme della tassazione dei veicoli in alcuni stati membri, che, come già rilevato a gennaio, avevano prodotto un’
anticipazione degli acquisti a fine 2019, ma anche l’indebolimento dell’economia e il clima di incertezza dei consumatori”, commenta
Paolo Scudieri, Presidente di
Anfia.
La preoccupazione dei segmenti dell’industria delle
materie plastiche che lavorano per il comparto automotive si sposta sul
resto dell’anno, che sconterà pesantemente l’emergenza coronavirus (Covid-19), con la
fermata di quasi tutti gli
stabilimenti produttivi, la chiusura delle
concessionarie in Italia e, di fatto, un forte rallentamento delle vendite.
“I dati di Febbraio, non ancora influenzati dall’emergenza da coronavirus – commenta
Andrea Cardinali, Direttore Generale di
Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – confermano, se ce ne fosse bisogno, la
crisi ormai
strutturale del mercato auto europeo, sorretto dai grandi sforzi economici di Case automobilistiche e reti di distribuzione. L’outlook per il 2020, già negativo prima dell’inizio del dramma sanitario che il mondo intero sta vivendo, rischia di diventare
insostenibile per la situazione economica e sociale che ne scaturisce, gravissima, e senza precedenti”.
“Da quando sono state applicate all’intero territorio nazionale le misure di contenimento dell’epidemia – continua Cardinali – il mercato delle autovetture in Italia ha registrato un vero e proprio tracollo, con ormai poche decine di immatricolazioni al giorno e una previsione per l’intero mese di marzo di meno di 30mila unità contro le 194.000 di marzo 2019”. “Al momento è impossibile prevedere la durata e l’esito della crisi sanitaria e socio-economica che stiamo soffrendo ed è quindi impossibile elaborare previsioni di mercato".
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