Il produttore austriaco di poliolefine e fertilizzanti
Borealis ha chiuso il
primo trimestre 2020 con risultati inferiori allo stesso periodo dell’anno scorso, anche per effetto dell’
emergenza sanitaria e del crollo dei prezzi del
petrolio.
Tra gennaio e marzo, le
vendite nette sono ammontate a
1,96 miliardi di euro, contro i 2,14 miliardi del primo trimestre 2019, mentre l'
utile netto è sceso da 200 a
151 milioni di euro (-25%). A contribuire al declino dei profitti trimestrali, oltre ai bassi livelli dei
prezzi delle
poliolefine in Europa, anche il minor contributo di
Borouge, che ha scontato, insieme a Covid-19 e oscillazioni del petrolio, anche il declino dei prezzi delle poliolefine sui mercati
asiatici.
Il gruppo ha invece beneficiato del buon andamento delle vendite di
fertilizzanti, grazie ad un incremento dei volumi e alla riduzione dei prezzi del gas.
Per il
secondo trimestre, il gruppo chimico europeo prevede uno
scenario di mercato
difficile a causa del permanere degli effetti negativi di Covid-19 e bassi prezzi del petrolio, anche se la domanda si conferma solida in molti segmenti. "L'attuale crisi dimostra quanto siano importanti i nostri prodotti, non solo per i molti settori industriali, ma anche per la salute e la sicurezza - commenta il CEO di Borealis,
Alfred Stern (nella foto) -. Tutti i nostri stabilimenti e depositi sono operativi per garantire la fornitura di questi prodotti". Per salvaguardare la solidità finanziaria, date le prospettive incerte per l'economia globale nel medio termine, Borealis ha lanciato un
programma di resilienza incentrato sulla riduzione dei costi e degli investimenti.
A metà aprile, la società ha completato l’acquisizione del 50% di Novealis Holdings in mano a
Nova Chemicals, ottenendo così il pieno controllo della società. Inoltre,
OMV attende il via libera antitrust per acquisire da Mubadala il 39% di
Borealis, che porterebbe la sua partecipazione al 75%.
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