2 novembre 2021 08:47
La chimica del gruppo ENI, concentrata in Versalis, ha visto nel terzo trimestre una stabilizzazione dei margini: l'Ebit, pari a 25 milioni di euro, registra infatti una flessione di 177 milioni rispetto al secondo trimestre, caratterizzato da una forte crescita, pur in progressione di 78 milioni rispetto allo stesso periodo del 2020.
Nei primi nove mesi dell'anno, il margine operativo netto ammonta a 266 milioni di euro, contro una perdita di 184 milioni nello stesso periodo dell'anno scorso, risultato ascrivibile a diversi fattori: la ripresa economica a livello mondiale, dopo il periodo pandemico, ha sostenuto la domanda e i margini delle commodities plastiche allentando la pressione competitiva, mentre la contrazione dell’import da paesi extra-EU ha comportato una carenza di prodotti, il tutto favorito dalla maggiore disponibilità degli impianti.
Il confronto del terzo trimestre con il secondo trimestre 2021 - si legge in una nota del gruppo ENI - evidenzia una certa normalizzazione dei margini, in particolare per il polietilene che aveva beneficiato di straordinarie condizioni di mercato, determinando una contrazione conseguente dell’utile operativo adjusted di circa il 90%, su cui ha inciso anche il programma di manutenzioni poliennali che sono state posticipate dal secondo trimestre al terzo.
Inoltre, gli spread delle quotazioni del polietilene rispetto alla materia prima, dopo aver registrato valori record nel secondo trimestre, sono tornati nel terzo trimestre a valori più contenuti (circa 450 euro per tonnellata, -40% rispetto al secondo trimestre 2021), ma comunque ampiamente remunerativi rispetto al periodo di confronto; sempre sostenuti i margini di elastomeri e stirenici grazie alla maggiore richiesta di mercato.
Il margine del cracker ha registrato nei primi nove mesi dell'anno una riduzione a seguito dell’aumento delle quotazioni della materia prima (virgin nafta).
Le vendite di prodotti petrolchimici nel terzo trimestre sono state pari a 1,03 milioni di tonnellate, in flessione del -7% rispetto allo stesso periodo 2020, a causa di minori disponibilità dovute a fermate programmate, in particolare nel segmento degli stirenici (-14%) e degli intermedi (-8%). L’aumento registrato nei nove mesi (3,35 milioni di tonnellate, +11%) - afferma ENI - è dovuto alla crescita macroeconomica e al rimbalzo della domanda in settori trainanti quali l’automotive, il packaging e il settore dei beni durevoli. Inoltre, il settore ha potuto catturare volumi di vendite addizionali grazie alla maggiore disponibilità degli impianti ottenuta anche riformulando il programma delle fermate poliennali, sfruttando il rimbalzo della domanda e il minore import da paesi produttori (USA e Medio Oriente) anche per effetto di shortage temporanei di prodotto.
Nel corso del trimestre, Versalis ha rilevato la tecnologia e gli impianti di Ecoplastic, società specializzata nella filiera del recupero, riciclo e trasformazione dei polimeri stirenici (leggi articolo) ed è stata completata l’acquisizione del 100% di Finproject (leggi articolo).
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