10 gennaio 2023 11:33
Sembra scongiurato il fermo della raffineria Isab di Priolo, in Sicilia, importante snodo della filiera di approvvigionamento di materie prime petrolifere per carburanti, intermedi chimici e materie plastiche.
L'impianto, di proprietà Lukoil e interessato dalle misure di embargo alla Russia, sarà rilevato dalla israeliana G.O.I. Energy, controllata dal fondo di private equity cipriota Argus New Energy Fund. Michael Bobrov, alla guida di G.O.I. Energy, è anche CEO e azionista di maggioranza di Green Oil Energy, società che controlla Bazan Group, uno dei principali gruppi energetici e petrolchimici di Israele.
L'accordo, firmato ieri dalla società israeliana con Litasco, a cui fa capo Isab e interamente controllata da Lukoil, sarà completato entro il mese di marzo, una volta soddisfatte le condizioni di closing - tra cui il via libera del Governo italiano -, mettendo fine alla crisi della raffineria, vittima dell'embargo al petrolio russo e a un complicato regime fidejussorio che impediva il ricorso al credito per acquistare greggio da fornitori terzi.
La fermata dell'impianto siciliano avrebbe avuto gravi ripercussioni non solo nella fornitura di carburanti, ma anche sul petrolchimico siracusano, di proprietà Versalis, che utilizza la nafta per produrre etilene e propilene, materie prime necessarie per produrre poliolefine e altre specialità nel sito di Ragusa e nei poli petrolchimici di Mantova e Ferrara, via pipeline attraverso l'hub di Porto Marghera.
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