15 gennaio 2024 08:44

L'impatto della crisi in Medio Oriente sulla logistica mondiale non accenna ad affievolirsi, nonostante l'intervento militare nello Yemen di Gran Bretagna e Stati Uniti contro i ribelli Houthi, volto a bloccare gli attacchi portati alle portacontainer dirette al Canale di Suez.

Secondo il magazine online TrasportoEuropa, che riporta le rilevazioni del Drewry Container Index, l'11 gennaio scorso il nolo per un container da 40 piedi tra Shanghai e Genova ha superato i 5.000 dollari, con un aumento del +25% rispetto alla settimana precedente. Leggermente più basso il nolo spot tra tra Shanghai e Rotterdam, pari a 4.406 dollari (+19%). Nello stesso periodo, l'indice a livello globale segna un incremento del 15%.

Restano invece stabili noli transatlantici, non toccati dalla crisi nel Mar Rosso: la tratta Rotterdam-New York quota 1.513 dollari per feu e quella tra New York e Rotterdam si ferma a 599 dollari, in entrambi i casi con un aumento di un punto percentuale.

La situazione è destinata a peggiorare, o quanto meno non migliorerà nel breve periodo: la previsione della piattaforma specializzata Xeneta indica possibili incrementi, rispetto a metà dicembre, fino al +200% delle tariffe di trasporto marittimo dall’Estremo Oriente agli scali del Mediterraneo e Nord Europa.
A ciò si devono aggiungere i disagi in termini di ritardi o mancati arrivi, dovuti agli attacchi Houthi e alla conseguente deviazione delle navi, che devono doppiare il Capo di Buona Speranza invece di prendere la via più diretta che passa dal Canale di Suez, allungando così il viaggio di una decina di giorni.

I primi effetti incominciano a farsi sentire in Europa: qualche giorno fa, infatti, Tesla ha annunciato di dover sospendere a fine mese la costruzione delle sue autovetture elettriche in Germania per mancanza di alcuni componenti provenienti dall’Asia.

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