5 giugno 2024 08:45
Il colosso danese del giocattolo Lego ha dichiarato che il 18% dell'ABS acquistato l'anno scorso per fabbricare i suoi mattoncini da costruzione è di origine biobased, attribuito con bilancio di massa certificato ISCC Plus. Convertita nel prodotto finito, la percentuale di materie prime rinnovabili si attesta al 12%.
Una quota che l'azienda prevede di incrementare ulteriormente quest'anno, con l'obiettivo di utilizzare entro il 2032 solo materie prime rinnovabili o riciclate per tutti i prodotti a marchio Lego.
Le plastiche acquistate dai fornitori per produrre i mattoncini sono quindi un mix di fossili vergini e materie prime rinnovabili e riciclate, come oli vegetali o da cottura esausti. Ciò consente di ridurre l'impronta di carbonio rispetto alle resine prive di attribuzione, senza compromessi su caratteristiche e prestazioni dei prodotti, dato che la composizione chimica non cambia.
Il limite a un maggior utilizzo di plastiche riciclate, biobased o bio-attribuite - afferma la società - è ancora la scarsa disponibilità di materiali con adeguata qualità in volumi consistenti.
In Lego, la gestione della contabilità del bilancio di massa e la tracciabilità dei materiali bioattribuiti è affidata a un software dedicato, MassBalancer, che semplifica le operazioni e aiuta a superare gli audit ISCC.
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