10 gennaio 2025 08:58
Versalis chiuderà il cracker di Brindisi entro il mese di aprile, mantenendo in funzione l'impianto per polietilene. Nel sito pugliese verranno investiti 700 milioni di euro per avviare, entro la fine del 2028, la produzione di accumuli energetici Litio-ferro-fosfato (LFP), in joint-venture con Seri Industrial. Il progetto della gigafactory prevede l'utilizzo di due aree di circa 4 ettari ciascuna, rispettivamente per la produzione di materia attiva e formazione di accumuli, nella zona ovest dello stabilimento.
I dettagli sul progetto di riconversione del sito pugliese sono stati illustrati ieri da Versalis al tavolo tecnico tenutosi a Roma presso il Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit). Si tratta del secondo appuntamento sul progetto di ristrutturazione della società chimica del gruppo ENI dopo quello dedicato agli impianti siciliani (leggi articolo).
Pur guardando con interesse alla riconversione produttiva, i sindacati dei chimici criticano la decisione di fermare il cracker, considerato che la gigafactory sorgerà su aree libere del sito pugliese.
"ENI avvii le attività di costruzione della gigafactory per la produzione di batterie, nelle aree già disponibili del sito di Brindisi, indipendentemente dalla chiusura del cracking - afferma il Segretario nazionale fi Femca Cisl Sebastiano Tripoli -. Chiediamo inoltre che venga garantita la continuità lavorativa, non solo per i dipendenti di Versalis, ma anche per tutto l’indotto del petrolchimico”.
Uiltec chiede che la gestione della vertenza venga inserita in un protocollo nazionale, anziché attraverso un accordo di programma locale. "Il governo deve vigilare affinché il Paese possa dare continuità alla chimica di base - afferma il sindacato in una nota -. Bisogna garantire la reversibilità della fermata del cracking, considerando che le dinamiche del mercato correlato potrebbero modificarsi nel medio termine e tenendo presente che gli stessi vertici della Commissione europea stanno riconsiderando l’importanza strategica dell’industria chimica nell’intero ambito continentale".
Fialc Cisal propone di mantenere in funzione il cracker per un tempo ragionevole e chiede rassicurazioni sulla gestione del personale non ritenendo "sufficientemente plausibile la compartecipazione al 50% con altri soggetti, poiché sinonimo di allontanamento dall'orbita e della garanzia che ENI può dare in futuro ai lavoratori interessati al passaggio". Secondo il sindacato: "ENI può garantire credibilità al progetto solo mantenendo la paternità dello stesso e assumendosi la responsabilità di governarne le sorti anche nei tempi futuri".
Versalis aveva annunciato il piano di ristrutturazione delle sue attività a marzo dell'anno scorso, fornendo successivamente ulteriori dettagli su tempistiche e modalità (leggi articolo).
L'intervento strategico si concluderà nel 2029: prevede investimenti per circa 2 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, con la chiusura degli impianti di cracking a Brindisi e a Priolo - gli ultimi due ancora in funzione - e della produzione di polietilene a Ragusa.
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