8 ottobre 2025 08:45
Il gruppo chimico BASF presenta al K2025 di Düsseldorf due esempi di riciclo chimico di poliammidi al servizio dell'industria automobilistica, uno basato sulla depolimerizzazione, l'altro sulla dissoluzione in solvente.
In entrambi i casi, l'obiettivo è la chiusura del cerchio, anche in vista delle prescrizioni che verranno introdotte dal regolamento sui veicoli fuori uso (ELV), in fase di discussione a Bruxelles.
Per quanto concerne il riciclo chimico mediante depolimerizzazione, un progetto pilota ha coinvolto BASF e il Gruppo ZF, importante produttore di componenti per veicoli. Partendo dalle coppe olio usate, difficili da smaltire e quasi impossibili da riciclare meccanicamente, dalla poliammide si è ottenuto il caprolattame, monomero che, una volta purificato, può essere impiegato - al posto di quello ottenuto da materie prime fossili - per produrre nuovo nylon e relativi compound, anche per applicazioni automotive.
In particolare, il materiale ottenuto da riciclo chimico è stato utilizzato dal Gruppo ZF per produrre un componente tecnico complesso del telaio — la barra stabilizzatrice (foto a sinistra) — destinato ai veicoli Mercedes-Benz, confermando così la validità pratica del processo. Inoltre, prove su campioni e componenti finiti hanno dimostrato che la depolimerizzazione permette di ottenere compound di poliammide con le stesse prestazioni meccaniche e chimiche dei materiali vergini.
Il secondo esempio che BASF presenta in questi giorni a Düsseldorf riguarda il trattamento di poliammide proveniente da residui di frantumazione o fluff, la miscela di materiali che rimane dopo la rimozione di metalli e vetro. In questo caso, il processo individuato per trattare questa frazione complessa è la dissoluzione mediante solvente.
Grazie alla collaborazione con un riciclatore, è stato possibile separare la poliammide in forma quasi pura utilizzando tecnologie avanzate di selezione e trattamento.
Questa frazione è stata poi recuperata, non mediante rottura delle catene molecolari come nel caso precedente, ma attuando un'estrazione selettiva mediante opportuno solvente.
Il polimero così ottenuto, a base di PA66, è stato purificato e ritrasformato nuovamente in compound.
La validazione su un componente reale è stata condotta su un guida-catena prodotto in serie per Mercedes-Benz, e testato con successo in condizioni quasi industriali da Pöppelmann (foto di apertura). “Il progetto dimostra in modo impressionante che il riciclo basato su solvente è un’alternativa praticabile per le plastiche difficili da riciclare meccanicamente - afferma Steffen Meyer, Team Leader Production Technology presso Pöppelmann -. Contribuendo in modo significativo all’economia circolare integrata, da veicolo a veicolo”.
Per dare una dimensione quantitativa ai due progetti, è stata condotta da terze parti un'analisi LCA. "I risultati - afferma BASF - mostrano chiaramente che entrambi i processi, depolimerizzazione e riciclo con solvente, riducono notevolmente le emissioni di CO2, sia rispetto alla produzione di poliammide vergine da materie prime fossili, sia rispetto alla termovalorizzazione".
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