Apre oggi i cancelli K'2010, la più importante rassegna internazionale dedicata all'industria delle plastiche e della gomma. In prima fila tedeschi e italiani, ma gli asiatici avanzano.
Inizia oggi la lunga settimana del K'2010, che vedrà impegnate a Düsseldorf, in Germania, oltre 3.102 aziende espositrici, solo una dozzina in meno rispetto a tre anni fa (prima della grande crisi), duemila delle quali non tedesche; e tra queste ultime, le più numerose e agguerrite sono quelle italiane, oltre 400, ovvero una su cinque escludendo gli ospiti.
Espositori e visitatori – erano 240mila tre anni fa, saranno sicuramente oltre 200mila quest'anno - aspettano dal K'2010 indicazioni, o quanto meno segnali univoci, sul futuro del settore, dopo un biennio di recessione, bassi livelli di domanda e redditività, scarse risorse da destinare agli investimenti, e sotto la costante minaccia della concorrenza asiatica. Che per altro si presenta alla fiera tedesca in massa: dopo gli italiani, i principali espositori esteri sono i cinesi (quasi 250 aziende) e taiwanesi (140), quindi saltando la Francia (126 espositori), si torna in Asia con gli indiani (120) che precedono gli statunitensi, presenti con 110 marchi.
Sul fronte dei trend tecnologici, il tema dominante sembra confermarsi l'efficienza energetica e, più in generale, l'attenzione verso l'ambiente, che nel caso delle materie prime viene declinato con numerose proposte di stampo bio (plastiche biodegradabili e/o da risorse rinnovabili) e nei compound con quantità anche significative di polimero riciclato. Anche gli impianti si convertono al risparmio energetico, cercando di coniugare aspetti economici, ambientali con la necessaria attenzione verso la produttività. Fattori non sempre facili da armonizzare.
Sulle aspettative dei costruttori europei di macchine e impianti per la trasformazione di plastiche e gomma, spicca l'ottimismo dei tedeschi, che proprio di recente hanno rivisto verso l'alto le stime di crescita per il 2010, portandole dal +11% al +15%. Non si capisce bene se frutto di un'analisi razionale – come afferma la VDMA - o di un auspicio benaugurante in vista dell'apertura della fiera. In ogni caso, l'ottimismo può avere effetti positivi sulla ripresa, sbloccando gli investimenti, e tanto basta per essere ottimisti.
Segnali incoraggianti arrivano anche dall'Italia. L'ultima indagine congiunturale condotta da Assocomaplast tra i propri associati indica un'evoluzione positiva soprattutto per gli ordinativi provenienti dall'estero, sia dall'Europa (+31% a settembre), sia dal Sud America (+24%, con il Brasile che fa da locomotiva), mentre il mercato italiano incomincia a rallentare, dopo il positivo effetto di traino giocato dalla Tremonti-Ter (non rifinanziata dal Governo). Positivo anche il riscontro dei costruttori italiani sulle vendite nella seconda parte dell'anno, stimate in crescita rispetto ai primi sei mesi dal 45% del campione intervistato.
27 ottobre 2010 04:05
Apre oggi i cancelli K'2010, la più importante rassegna internazionale dedicata all'industria delle plastiche e della gomma. In prima fila tedeschi e italiani, ma gli asiatici avanzano.
Inizia oggi la lunga settimana del K'2010, che vedrà impegnate a Düsseldorf, in Germania, oltre 3.102 aziende espositrici, solo una dozzina in meno rispetto a tre anni fa (prima della grande crisi), duemila delle quali non tedesche; e tra queste ultime, le più numerose e agguerrite sono quelle italiane, oltre 400, ovvero una su cinque escludendo gli ospiti.
Espositori e visitatori – erano 240mila tre anni fa, saranno sicuramente oltre 200mila quest'anno - aspettano dal K'2010 indicazioni, o quanto meno segnali univoci, sul futuro del settore, dopo un biennio di recessione, bassi livelli di domanda e redditività, scarse risorse da destinare agli investimenti, e sotto la costante minaccia della concorrenza asiatica. Che per altro si presenta alla fiera tedesca in massa: dopo gli italiani, i principali espositori esteri sono i cinesi (quasi 250 aziende) e taiwanesi (140), quindi saltando la Francia (126 espositori), si torna in Asia con gli indiani (120) che precedono gli statunitensi, presenti con 110 marchi.
Sul fronte dei trend tecnologici, il tema dominante sembra confermarsi l'efficienza energetica e, più in generale, l'attenzione verso l'ambiente, che nel caso delle materie prime viene declinato con numerose proposte di stampo bio (plastiche biodegradabili e/o da risorse rinnovabili) e nei compound con quantità anche significative di polimero riciclato. Anche gli impianti si convertono al risparmio energetico, cercando di coniugare aspetti economici, ambientali con la necessaria attenzione verso la produttività. Fattori non sempre facili da armonizzare.
Sulle aspettative dei costruttori europei di macchine e impianti per la trasformazione di plastiche e gomma, spicca l'ottimismo dei tedeschi, che proprio di recente hanno rivisto verso l'alto le stime di crescita per il 2010, portandole dal +11% al +15%. Non si capisce bene se frutto di un'analisi razionale – come afferma la VDMA - o di un auspicio benaugurante in vista dell'apertura della fiera. In ogni caso, l'ottimismo può avere effetti positivi sulla ripresa, sbloccando gli investimenti, e tanto basta per essere ottimisti.
Segnali incoraggianti arrivano anche dall'Italia. L'ultima indagine congiunturale condotta da Assocomaplast tra i propri associati indica un'evoluzione positiva soprattutto per gli ordinativi provenienti dall'estero, sia dall'Europa (+31% a settembre), sia dal Sud America (+24%, con il Brasile che fa da locomotiva), mentre il mercato italiano incomincia a rallentare, dopo il positivo effetto di traino giocato dalla Tremonti-Ter (non rifinanziata dal Governo). Positivo anche il riscontro dei costruttori italiani sulle vendite nella seconda parte dell'anno, stimate in crescita rispetto ai primi sei mesi dal 45% del campione intervistato.
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