Acquistata da Assobioplastiche una pagina sui principali quotidiani per chiedere maggior chiarezza sul bando agli shopper.
11 gennaio 2012 16:39
Su alcuni quotidiani (Repubblica, Corriere della Sera e Sole 24 Ore) è apparsa oggi una pagina acquistata dall'associazione dei produttori di biopolimeri, Assobioplastiche, dove si chiede al Governo, trascorso un anno dall'entrata in vigore del bando sulla commercializzazione di sacchetti per la spesa non biodegradabili, una "tempestiva chiarezza circa l'attuazione del divieto, nel momento in cui vecchi interessi e recenti profeti del sedicente bio cercano di confondere consumatori ed operatori commerciali diffondendo notizie non assolutamente aderenti alla realtà".
Il riferimento è alla "scomparsa" dal decreto Milleproroghe delle norme chiarificatrici per quanto concerne la biodegradabilità dei sacchetti, lo spessore minimo per definirli riutilizzabili e le sanzioni da applicare a chi non rispetta il divieto. Assobioplastiche spinge affinché vengano messi al bando anche i sacchetti prodotti con polietilene additivato con promotori della degradazione (i cosiddetti oxobiodegradabili e similari), che - pur essendo biodegradabili - non rispondono alla norma EN 13432 sulla biodegradabilità e compostabilità degli imballaggi, che indica un tempo massimo di biodegradazione di 180 giorni.
Assobioplastiche, che giovedì 12 gennaio presenterà a Roma una ricerca commissionata a Ispo sulla ricezione della legge da parte dei commercianti italiani, sottolinea gli aspetti giudicati positivi del provvedimento entrato in vigore in Italia il 1° gennaio 2011, tra cui una drastica riduzione - dal 30% al 50% - dell'uso dei sacchetti usa-e-getta e una diminuzione dell'inquinamento delle frazioni organiche del rifiuto domestico. Quest'ultimo aspetto sarà affrontato nell'appuntamento romano dal Consorzio Italiano Compostatori, che presenterà i risultati di un’analisi in cui si registrano "significativi mutamenti nelle abitudini degli italiani nell’utilizzo degli shopper compostabili, con particolare riferimento alla raccolta differenziata della frazione organica".
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