Annunciata ai sindacati la fine della produzione negli insediamenti di Grugliasco e Pont Canavese.
26 marzo 2012 08:11
La brutta notizia per i lavoratori Sandretto è arrivata venerdì scorso durante un incontro tra i vertici di Romi Italia - filiale del gruppo brasiliano che nel 2008 ha rilevato il marchio - e i sindacati: la società sembra infatti intenzionata a fermare la costruzione di presse ad iniezione nei due stabilimenti storici di Pont Canavese e Grugliasco e per buona parte dei 160 addetti si profila un futuro di cassa integrazione e mobilità. Dal Brasile, Romi ha confermato nei giorni scorsi che garantirà ai clienti italiani i servizi di vendita e assistenza tecnica.
Nel 2011 il gruppo Romi ha venduto complessivamente 387 macchine per la trasformazione di materie plastiche, contro le 425 dell'anno precedente, per un giro d'affari di 126 milioni di real (52,6 miloni di euro), in flessione del 30%; le macchine vendute sono state 61 nell'ultimo trimestre dell'anno, contro le 111 dello stesso periodo 2010, per un fatturato di 22,5 milioni di real (-55%), pari a circa 9,3 milioni di euro. La società ha scontato sul mercato domestico la forte concorrenza straniera, soprattutto quella cinese nel segmento delle presse di piccolo tonnellaggio.
Contando anche le attività (prevalenti) nelle macchine utensili e altri ricavi, il giro d'affari del gruppo brasiliano lo scorso anno si è attestato a 631 milioni di real, in flessione del 6,3% sull'esercizio 2010, mentre l'Ebit è passato da un attivo di 76,9 a un passivo di 11 milioni di real. Il gruppo possiede tredici impianti produttivi, tra cui due fonderie e quatto stabilimenti per la produzione di componentistica, oltre a cinque impianti di assemblaggio.
I due stabilimenti Sandretto in Piemonte erano stati acquisiti dal gruppo brasiliano nel 2008, dopo un lungo periodo di amministrazione straordinaria seguito ad una breve gestione da parte del costruttore statunitense Taylor's HPM, che a sua volta aveva rilevato nel 2005 la società dal gruppo milanese Cannon.
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