L'Amministratore delegato di Novamont riceve il Premio Marisa Bellisario nella categoria imprenditrici.
1 giugno 2012 05:24
Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont, ha ricevuto la Mela d'Oro, categoria imprenditrici, nell'ambito della quattordicesima edizione del Premio Marisa Bellisario, che dal 1989 premia ogni anno le donne che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell'economia e nel sociale a livello nazionale ed internazionale.
“Per me è un onore ricevere il premio ispirato alla memoria di una donna come Marisa Bellisario che nella sua professione ha coniugato valori etici a capacità di visione, spirito di intraprendenza a saggezza e pragmatismo, valorizzando in modo esemplare il differenziale di genere - ha dichiarato Bastioli nel ricevere il premio - . Il nostro Paese è ricco di talenti femminili che si esprimono in ogni campo, come testimoniano le altre vincitrici del Premio e quella moltitudine silenziosa di professioniste che con intelligenza e tenacia danno vita a nuove progettualità e che, ogni giorno e ad ogni livello, contribuiscono con le proprie energie e competenze, alla crescita e allo sviluppo di imprese e organizzazioni".
“Questo premio, arrivato in un momento così complesso della vita del nostro Paese, rafforza la mia determinazione nel voler realizzare pienamente, nonostante le tante barriere, ciò che io chiamo 'Bioraffinerie integrate nel territorio' - ha aggiunto Catia Bastioli -. Si tratta dello sviluppo di prodotti da fonte rinnovabile, con minimizzazione dell’uso delle risorse, sfruttamento della biodiversità locale e applicazione delle tecnologie innovative sviluppate in più di 20 anni di ricerca, che possono permettere la rivitalizzazione di siti chimici deindustrializzati all’insegna della qualità della vita e dell'ambiente".
"La piena realizzazione di questo progetto su scala nazionale può dare un significato concreto al termine di Bioeconomia intendendo con questo un sistema di relazioni tra agricoltura, mondo della ricerca e industria, in grado di innescare processi innovativi lungo tutta la catena del valore. Non più, dunque, un’economia basata esclusivamente sul “prodotto”, sul profitto del singolo e dissipativa, ma un’economia di filiera, che crea valore, ricchezza e risorse su tutta la catena, con impatti benefici sul territorio, nel pieno rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente”, ha concluso.
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