sabato 6 febbraio 2021
Anche le lattine di bevande dal 31 dicembre del 2022 verranno incluse nel sistema di deposito per bevande olandese . La lunga battaglia dell’ampio fronte a favore dei depositi cauzionali ha portato a casa un secondo risultato importante con questa nuova decisione presa dal governo olandese lo scorso 3 febbraio.
Una prima vittoria per i fautori dei sistemi cauzionali c’era stata con la decisione presa dal governo olandese nel 2020 di includere nel sistema di deposito le bottigliette con formato inferiore al litro. Come unico caso al mondo il sistema di deposito entrato in vigore nel 2005 includeva solamente le bottiglie in plastica superiori al litro.
Nonostante il fatto che il 94% delle bottiglie coperte da deposito rispetto all’immesso venissero raccolte e riciclate mentre le bottigliette di piccolo formato e le lattine creassero costi ed inquinamento evitabili, ci sono voluti oltre 16 anni per arrivare a questa decisione. Addirittura c'è stato un momento nel 2015 in cui l’industria delle bevande aveva quasi convinto il governo a cancellare il sistema esistente.
“Il sistema di restituzione del deposito ridurrà il numero di lattine disperse nell’ambiente dal 70 al 90%. Questa è una grande vittoria per l’ambiente ”, affermano in un comunicato stampa congiunto le sei organizzazioni ambientali che si sono spese a favore di un sistema di deposito e in particolare nell’ultimo decennio: Recyclig Netwerk, Stichting De Noordzee, Plastic Soup Foundation, Plastic Soup Surfer, Greenpeace e Natuur & Milieu.
Una buona parte del merito va riconosciuta all’infaticabile azione di pressing politico e industriale esercitata dalle Ong prima citate, sforzi che sono poi confluiti nel 2017 nella coalizione Statiegeld Alliantie (Alleanza per un sistema cauzionale) che ha riunito i diversi portatori di interesse tra cui : i comuni (99% favorevoli), l’associazione degli allevatori e coltivatori LTO Nederland, l’associazione dei consumatori Consumenten Bond.
La preoccupazione per l’inquinamento da plastica cresciuta negli ultimi anni nell’opinione pubblica unitamente all’urgenza di trovare delle soluzioni ha dato nuova forza alle iniziative del fronte ambientalista che recentemente aveva coinvolto decine di enti locali e associazioni di varia natura nella campagna YES WE CAN mirata alle lattine. Campagna molto sentita e partecipata dalla categoria degli allevatori particolarmente colpita dall’abbandono di lattine nei campi che causa il ferimento di 12.000 mucche ogni anno a seguito dell’ingestione di frammenti di lattine, di cui 4.000 circa non sopravvivono.
Il segretario di Stato per le infrastrutture e la gestione delle risorse idriche Stientje van Veldhoven (D66) aveva deciso nel 2020 per un cauzionamento per le bottigliette di plastica poiché non solamente l’industria non era riuscita a ridurre del 70% (come minimo) la quantità di bottigliette presente nel littering –come pattuito rispetto ai valori del periodo 2016-2017– ma si era verificato un incremento. A seguito delle mozioni dei parlamentari Jan Paternotte (D66) e Carla Dik-Faber (ChristenUnie) il governo aveva inoltre deciso nell’aprile 2020 di imporre lo stesso target di riduzione alle lattine con scadenza al 2021.
Quando però i dati di monitoraggio del governo hanno rilevato già nella prima metà del 2020 un aumento del 19% delle lattine nel littering , e uno studio commissionato dallo stesso governo ha concluso che la presenza di lattine e bottiglie nel littering (rifiuti dispersi nell’ambiente) si riduce del 70-90% solo con i sistemi cauzionali, si è chiusa l’ultima finestra di negoziazione possibile anche per le lattine.
Ecco perché la richiesta arrivata al governo da più parti di anticipare la decisione sull’inclusione delle lattine nel sistema cauzionale prima delle elezioni (marzo 2021) ha avuto un esito favorevole.
Il modello di sistema cauzionale che probabilmente verrà adottato In Olanda per la restituzione dei contenitori (e il ritiro della cauzione) non dovrebbe interessare il circuito Horeca (bar e ristoranti) ma avvenire nella modalità : return-to-retail (ovvero ritorno al rivenditore) già operativa dal 2005 per le bottiglie di formato superiore al litro presso i supermercati.
Non è ancora noto se il settore dei latticini e dei succhi (per bevande in lattina) resti fuori dal sistema di deposito come è stato deciso per le bottiglie di plastica. Le organizzazioni ambientaliste e soprattutto i comuni sottolineano tuttavia che sarebbe necessario che tutte le tipologie di imballaggi per bevande fossero coperti da un cauzionamento, incluse le “pouch” buste da spremere che si ritrovano frequentemente nel littering.
L’esempio della vicina Germania
L’esempio della vicina Germania è seguito con interesse in Olanda. Per rispondere ai dubbi dei consumatori e per motivi di ordine economico e ambientale lo scorso 20 gennaio il governo tedesco ha deciso di includere nel sistema di deposito nazionale tutti i contenitori per bevande entro il 2022. Il criterio che regolerà l’obbligo di adesione al sistema sarà la tipologia di contenitore e non più l’appartenenza ad una specifica categoria di bevande come è stato ad oggi. La distinzione che verrà abolita in Germania ( ma ancora attuale in altri sistemi di deposito) permetteva ad esempio di distinguere tra bevande gassate e non, ragione per cui i succhi di frutta non gassati e altre tipologie di bevande venivano esclusi del cauzionamento. Dal prossimo anno oltre a tutti i tipi di succhi di frutta anche il settore vinicolo e dei cocktail a basso grado alcolico verranno assoggettati al sistema, indipendentemente dal fatto che siano confezionati in vetro, cartone, lattina o plastica. Per i prodotti a base di latticini il tempo di adeguamento concesso è un pò più lungo ma dovrà concludersi entro il 2024.
La lenta marcia verso un sistema di deposito completo
Un ristretto ma influente gruppo di membri dell’industria alimentare e delle bevande, è riuscito sistematicamente ad eludere per decenni ogni decisione e legislazione sul packaging, con particolare riferimento all’ampliamento del sistema di deposito introdotto nel 2005 che copre solamente le bottiglie di formato superiore al litro.
Le tattiche che sono state utilizzate in Olanda dall’industria delle bevande tra cui tentare di ritardare l’introduzione di qualche misura a loro sfavore con promesse (puntualmente disattese) o addossare le responsabilità industriali su altri soggetti, si ritrovano ben descritte nelle tre strategie svelate nel Rapporto Talking Trash dello scorso anno : Delay-Distract-Derail.
La cronostoria degli eventi e retroscena inediti per l’Italia, che hanno caratterizzato il contesto olandese di opposizione ai sistemi cauzionali, ve lo avevo raccontato in una serie di post nel 2015.
Un ruolo importante nel determinare il corso degli eventi lo ha avuto l’insediamento del governo Rutte che ha contribuito al depotenziamento del ministero all’ambiente. A seguito delle politiche di rigore introdotte da Rutte il ministero all’Ambiente, dal 2010 in poi, si è spogliato di tutti quei dirigenti e funzionari esperti, agguerriti e pertanto capaci di resistere alle azioni di lobbying delle multinazionali del beverage che hanno esercitato da allora una maggiore influenza sulle politiche relative agli imballaggi, e non solo.