Nel secondo trimestre, volumi di prodotti chimici e plastiche in flessione, anche per le attese di prezzi più bassi.
26 luglio 2012 07:21
I conti di BASF nel secondo trimestre, diffusi questa mattina, evidenziano una sostanziale tenuta, nonostante il difficile scenario economico europeo e il rallentamento dell'attività industriale in Cina, tanto da spingere il board a confermare l'outlook 2012, che beneficerà della ripresa delle attività estrattive in Libia. Un equilibrio raggiunto grazie al positivo andamento dell'agrochimica e dell'oïl&gas, mentre la chimica nel suo complesso ha mostrato un calo dei volumi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Tra aprile e giugno, le vendite sono aumentate del 5,5% a 19,4 miliardi di euro, ma i volumi sono rimasti fermi ai livelli 2011. Praticamente stabili anche le vendite di materie plastiche (+1,8% a 2,87 miliardi), dove ha contribuito il conferimento a Styrolution, l'ottobre scorso, delle attività stireniche; il lieve incremento del giro d'affari sembra dovuto agli effetti valutari, mentre i volumi hanno mostrato segnali di debolezza.
Per quanto concerne il risultato operativo (Ebit), rispetto al secondo trimestre 2011 la variazione a livello di gruppo è praticamente nulla (+0,5), pari a 2,2 miliardi di euro, con chimica e plastiche in flessione del 36% e 33%, compensati dal forte recupero di agrochimica ed oil&gas, cresciuti rispettivamente del +23% e +82%. Escludendo le poste straordinarie, l'Ebit mostra invece un incremento di 253 milioni di euro, per un totale di 2,5 miliardi.
Gli utili trimestrali sono scesi di 225 milioni di euro a 1,2 miliardi (-15%).
Nei primi sei mesi dell'anno, le vendite del gruppo sono aumentate del 6% a 40,1 miliardi di euro, con le plastiche in flessione dell'1,1% a 5,5 miliardi.
"I nostri clienti continuano ad operare in modo cauto e stanno riducendo le scorte, anche in previsione di prezzi in discesa a causa della riduzione dei costi delle materie prime - ha commentato il CEO di BASF, Kurt Bock -. Inoltre, il motore della crescita cinese ha iniziato a rallentare, portando a una diminuzione delle vendite in Asia nella prima parte dell'anno".
La società non si aspetta un sostanziale cambiamento di passo nel secondo semestre, rispetto alla prima parte dell'anno: "La pressione sui margini continuerà, sebbene potrebbe diminuire leggermente a causa di una lieve riduzione dei costi delle materie prime", ha spiegato Bock.
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