Riceviamo e volentieri pubblichiamo il commento del direttore di Federazione Gomma plastica sul provvedimento in discussione a Bruxelles.
26 novembre 2014 06:15
In merito alla proposta di modifica della Direttiva imballaggi al fine di ridurre il consumo di sacchetti in plastica, riceviamo e volentieri pubblichiamo il commento del Direttore di Federazione Gomma Plastica, associazione italiana che rappresenta i trasformatori di materie plastiche in Italia.
Troppo facile manifestare malumori quando come si dice in gergo “i buoi sono già scappati” ed è troppo facile soprattutto quando i compromessi, o presunti tali, si rivelano dei terribili malintesi.
In navigazione pressoché solitaria Unionplast ha sostenuto, per venticinque anni, il peso giuridico e politico di una legislazione dissennata e discriminatoria.
“Una piccola demagogia da ecologismo domenicale ha portato alla sostituzione di comodi sacchetti in polietilene con sacchetti di cosiddette plastiche biodegradabili, che non reggono i pesi e quindi non sono in grado di svolgere la loro funzione.”
Sono parole di Chicco Testa, che in fatto di ambiente la sa lunga, tratte dal volume “Contro (la) natura” (edizioni Marsilio).
Che conclude così il capitoletto dedicato ai sacchetti in polietilene:
“Morale: bisognerebbe mettersi in testa che la durevolezza nel tempo di una materia è un pregio dal punto di vista della cosiddetta sostenibilità. Non il contrario. Se ogni cosa fosse biodegradabile il mondo sarebbe completamente diverso. Sicuramente non in meglio.”
Noi abbiamo dovuto assistere alla “frantumazione” della rappresentanza dei produttori di sacchetti in polietilene che, ovviamente libere imprese in libere associazioni, hanno lasciato Unionplast e si sono rifugiati nelle varie bio o eco organizzazioni.
Oggi tra chi è favorevole a una tassazione estesa, chi discetta di spessori e chi propugna accordi volontari chi l’avrà vinta?
Siamo arrivati a proporre di contingentare il numero di sacchetti che ogni cittadino dell’UE può usare ogni anno.
Il ritorno della tessera annonaria…poveri noi!
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