Scaduto il contratto con Shell, l’impianto servirà un produttore asiatico. Confermato impegno nella chimica verde.
25 settembre 2015 16:33
Secondo quanto riporta una nota dei sindacati Femca, Filctem e Uiltec, che hanno incontrato ieri i vertici di Versalis, il cracker di Porto Marghera potrebbe restare in funzione anche l'anno prossimo: in vista della scadenza ad ottobre del contratto di fornitura a Shell, l’azienda avrebbe individuato una soluzione “che consentirà la continuità produttiva per tutto il 2016, attraverso un accordo commerciale con un provider asiatico”.
L’unità di cracking etilene da 490mila tonnellate annue era stata fermata alla fine dell’anno scorso e non sarebbe dovuta più dovuta ripartire. Era stata invece riaccesa a febbraio per soddisfare una fornitura di etilene proveniente da Shell, alla prese con il fermo del cracker di Moerdijk, in Olanda.
Nel corso dell'incontro, Versalis ha confermato ai Sindacati il progetto di riconversione alla “green chemistry” del polo petrolchimico, fornendo un aggiornamento in merito alla sua implementazione, “che riscontra qualche sfasatura e slittamento nei tempi".
L’azienda - riportano i sindacati - ha confermato ufficialmente che il progetto sarà interamente in capo da Versalis, e non sarà quindi creata una nuova società, come indicato in precedenza, ed ha chiarito che con Elevance l’accordo sarà di tipo tecnologico.
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