4 dicembre 2015 08:03
Nella prima audizione dell’Indagine conoscitiva sulle prospettive del settore della chimica in Italia, la Commissione Industria del Senato ha sentito ieri, 3 dicembre, il Presidente di Versalis Salvatore Sardo e l’Amministratore delegato Daniele Ferrari.
LE RISPOSTE DI VERSALIS. Secondo il capogruppo PD in commissione, il senatore Tomaselli, l’AD di Versalis ha dichiarato che la cessione di una quota della società è un’operazione industriale e non finanziaria e, quindi, ENI è alla ricerca di un partner interessato a consolidare l’attività industriale dell'azienda per farla crescere. Il socio ideale dovrebbe avere già in portafoglio altre aziende chimiche, con l’obiettivo di creare una holding internazionale.
Secondo Tomasselli, Versalis ha espresso l’intenzione di mantenere nella joint-venture una quota significativa garantendo i livelli occupazionali e gli investimenti già programmati, in particolare nella chimica verde.
IL COMMENTO DI DESCALZI. Sempre ieri, a margine di un convegno sul gas in Europa, l’AD di ENI Descalzi ha confermato questa posizione, aggiungendo qualche dettaglio: “Se non ci svegliamo e investiamo, la chimica andrà ad esaurimento. Sono in corso trattative, ma non esiste ancora un compagno di viaggio”, ha precisato. “Abbiamo detto che continueremo ad investire in questa attività, su cui dovremmo iniettare altri 1,2 miliardi nei prossimi tre anni. Cerchiamo un compagno di viaggio, ma resteremo nella società e il partner dovrà sottostare a paletti rigidi: seguire il nostro piano industriale per i prossimi due anni, mantenere intatto il contesto industriale per cinque anni, non toccare le persone per tre anni, mantenere la società italiana, con nome italiano”.
DOCUMENTO AGLI ATTI. Nel corso dell’audizione in Commissione industria, Sardo e Ferrari hanno depositato un documento, ora agli atti della Commissione, che fa il punto sullo scenario della chimica e illustra il piano di trasformazione della società da Polimeri Europa e Versalis.
La chimica di base in Europa - si legge nel documento - e? economicamente sostenibile solo se ben integrata a valle con produzioni ad alto valore aggiunto, mentre persistono limiti di competitività legate al divario di costo dell’energia rispetto a Stati uniti e Medio Oriente e a costI poco vantaggiosi delle materie prime, sempre meno disponibili; situazione aggravata da una crescita debole della domanda e dalla disomogeneita? nelle politiche climatiche.
I punti di forza della produzione europea risiederebbero invece nella leadership tecnologica e nella manodopera specializzata, nella sensibilità ambientale dei consumatori e in un approccio all’innovazione attraverso cluster di filiera.
IL PIANO INDUSTRIALE. Per quanto concerne Versalis, la società occupa 4.170 addetti in Italia e opera in 12 stabilimenti, di cui quattro fuori dai confini nazionali, per un totale di 71 impianti con capacità superiore a 5 milioni di tonnellate annue tra intermedi, polietilene, stirenici ed elastomeri, oltre a 4 centri di ricerca. Il fatturato l’anno scorso è ammontato a 5,2 miliardi di euro.
Negli ultimi 10 anni, si legge nel documento, Versalis ha registrato una perdita operativa (Ebit) cumulata pari a 3,6 miliardi di euro, ma ciò nonostante ENI ha investito nella chimica oltre 2 miliardi di euro.
AVANTI NELLA CHIMICA VERDE. Il piano di trasformazione di Polimeri Europa in Versalis si articola su tre pilastri - ottimizzazione degli assets, sviluppo del portafoglio e internazionalizzazione - con investimenti per 1,5 miliardi di euro tra il 2011 e il 2015 e di un ulteriore miliardo di euro tra il 2016 e il 2019. Parte delle risorse è destinata a progetti di riconversione nella chimica verde attraverso la joint-venture Matrìca con Novamont a Porto Torres, la partnership con Elevance a Porto Marghera e la produzione di gomma naturale da Guayule, in collaborazione con Pirelli.
Per quanto concerne l’internazionalizzazione, il gruppo ha creato joint-venture produttive nel campo degli elastomeri con Lotte Chemical in Corea del Sud e con Petronas in Malesia.
Il piano di trasformazione, che per essere completato richiede investimenti per 1,2 miliardi di euro entro il 2018, ha già portato risultati, tra cui il raggiungimento del break-even operativo nel 2015, un anno in anticipo rispetto alle previsioni.
“Siamo rassicurati dalle affermazioni di Versalis perché abbiamo constatato che esiste da parte dell’azienda un impegno serio, non episodico - ha commentato Tomaselli al termine dell’audizione -. In particolare, siamo confortati dalla espressa volontà di scegliere una partnership di carattere industriale volta al potenziamento dell’azienda e, quindi, dalla certezza che non si tratta di una operazione meramente finanziaria di chi vuole ‘fare cassa’. Continueremo questo lavoro di verifica, tanto che nei prossimi giorni sentiremo i sindacati, Confindustria, la stessa Eni ed il Ministero allo Sviluppo economico”.
Le audizioni della X Commissione Industria proseguono oggi con la convocazione a Roma dei sindacati dei lavoratori chimici.
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