15 dicembre 2015 07:27
Nell’ambito del progetto Responsible Care, Federchimica ha voluto premiare sei aziende del settore chimico che si sono distinte per aver ottenuto risultati di eccellenza in termini di sostenibilità ambientale in otto aree manageriali: coinvolgimento degli attori sociali; distribuzione e trasporto di prodotti chimici; efficienza energetica; protezione dell’ambiente; sicurezza e salute nei luoghi di lavoro; sicurezza del processo produttivo; responsabilità del prodotto; controllo e difesa dello stabilimento.
IN SEI SUL PODIO. Le aziende premiate ex equo sono Bayer, Infineum Italia, Mapei, Nuova Solmine, Pink Frogs e Versalis.
Bayer SpA ha ottenuto il premio per il suo Progetto“WHP - Workplace Health Promotion”, ossia per attività di promozione della salute nei luoghi di lavoro. Versalis è stata invece premiata per la messa a punto del “Sistema di Gestione della Responsabilità del Prodotto” che considera tutte le fasi del ciclo di vita, gli impatti su sicurezza, salute e ambiente e realizza, con questo approccio, lo sviluppo sostenibile delle proprie attività industriali.
SVILUPPO SOSTENIBILE. Giunto alla sua undicesima edizione, il Premio Responsible Care 2015 rappresenta un’importante iniziativa volta a mostrare concretamente la capacità dell'industria chimica di conseguire lo sviluppo sostenibile. Tema su cui Federchimica è molto attenta, così come è emerso sia dai lavori della recente Terza Conferenza sulla Chimica Sostenibile, sia dal Quarto Annuario sulla Ricerca per la chimica sostenibile, da cui sono emerse le best practices del settore.
Con il 71% di imprese innovative - fa sapere la Federazione -, il settore chimico non soltanto mostra la più alta quota di industrie di questo tipo, ma detiene anche il primato per la diffusione dell’attività di Ricerca e Sviluppo (R&S), pari al 42%, percentuale più che doppia rispetto alla media dell’industria manifatturiera.
L'industria chimica, a fronte di investimenti in R&S che hanno raggiunto nel 2015 i 475 milioni di euro - pari al 5% del valore aggiunto - si presenta oggi come un settore ad “innovazione diffusa”, in cui sono attive nella ricerca non soltanto le grandi imprese, ma anche molte PMI, che sviluppano collaborazioni scientifiche con Enti di Ricerca e Università. Un settore, inoltre, dove è molto forte anche l'attenzione alla sicurezza e salute del capitale umano nell'approccio complessivo all'intero ciclo di vita del prodotto, che vede il coinvolgimento di tutte le attività aziendali in modo responsabile e informato.
Scarica l'Annuario sulla ricerca per la chimica sostenibile
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