Il costruttore veneto di attrezzature ausiliarie
Piovan ha chiuso l’esercizio
2019 con ricavi consolidati pari a
233,6 milioni di euro, in flessione del
-5% rispetto all’anno precedente (241,6 milioni), mentre il margine operativo lordo (
Ebitda) è sceso del
-11,7% a 30,9 milioni. Il risultato operativo (
Ebit) consolidato è ammontato a 25,8 milioni di euro, ovvero il
17,7% in meno rispetto al 2018.
“Il 2019 non è stato un anno record come il 2018 - spiega
Filippo Zuppichin, Amministratore delegato di Piovan (nella foto) -. Nonostante il contesto di generale rallentamento del settore, il gruppo ha
guadagnato quote di mercato, rafforzando la propria posizione di leader internazionale e proponendosi come guida nell’ambito dell’economia circolare grazie al rafforzamento delle soluzioni per le automazioni legate al processo delle plastiche riciclate e delle bioresine”.
Per quanto concerne le attività nel settore delle
materie plastiche, i ricavi hanno subito una flessione più contenuta (
-3,8%) a
180,6 milioni di euro. Il settore Sistemi per l’
Area Food & Non Plastic ha registrato un calo del giro d’affari del
-32% a
18,7 milioni, ascrivibile in parte al fatto che la controllata Penta ha dedicato, nella prima parte dell’anno, la propria capacità produttiva alla produzione di sistemi per il trattamento delle polveri plastiche. Inoltre, un'importante commessa, inizialmente pianificata nella seconda parte del 2019, è stata posticipata al 2020. Il segmento
Servizi e Ricambi ha invece evidenziato una crescita rispetto all’anno precedente, toccando i
29,2 milioni (
+11,8%).
A livello geografico, i ricavi nell'area
EMEA sono scesi del
-10% a 140,9 milioni di euro, di cui 48,5 milioni in Italia (52,8 nel 2018). La crescita dei ricavi in
Asia, pari a 29,2 milioni (
+2,1%), ha beneficiato del miglioramento delle vendite nel Sudest asiatico e compensa l’andamento del mercato cinese, che ha mostrato segni di debolezza nella seconda parte dell’anno. In
Nord America le vendite sono aumentate del
+2,3% a 45,8 milioni e in
Sud America del
+9,4% a 12,5 milioni.
Per quanto concerne l’emergenza
Covid-19, le attività di tutti gli stabilimenti del gruppo sono operativi, sia quelli italiani - che non si sono mai fermati - sia la fabbrica in Cina, che dopo una pausa di circa tre settimane a cavallo del Capodanno cinese, ha ripreso ad operare a piena capacità.
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