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Si incomincia a delineare l’effetto
Covid-19 sulle
esportazioni di macchine e impianti per la trasformazione di materie plastiche e gomma: secondo l’associazione di settore
Amaplast, nei primi tre mesi dell’anno i flussi del commercio estero si sono progressivamente deteriorati, fino a raggiungere, nel mese di marzo, un cumulato che all
’import risulta in
calo di sette punti percentuali e all’
export di ben
tredici punti rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Secondo l’associazione, considerato il periodo di lockdown nei mesi successivi e la diffusione della pandemia a livello globale, non è stato ancora raggiunto il picco negativo del commercio estero settoriale, che avrà una
coda lunga prima di riportarsi su livelli di normalità.
I mercati più colpiti dal calo delle esportazioni nei primi tre mesi dell'anno sono
Americhe e
Asia, con un calo, rispettivamente, del -27% (-24% gli Stati Uniti) e del -28%, mentre si registra una sostanziale tenuta del
mercato europeo (-4%), con la
Germania che registra una flessione contenuta (-3%). Restando in ambito europeo, la situazione appare molto variegata: si va dal -40% della
Spagna al +40% della
Polonia, fino al dato sorprendente della
Russia, che ha messo a segno nel trimestre una crescita del +218%.
![costruzione macchine](/public/polimerica/originali/1453147138_8259-costruzione_macchine.jpg)
L’export di macchine e impianti per la trasformazione di materie plastiche e gomma aveva chiuso il 2019 con una flessione del -6%, risultato atteso dopo un ciclo di crescita di otto anni. Per quanto concerne l’
anno in corso, Amaplast non è ancora in grado di stimare l’effetto dell’
emergenza sanitaria: non ritiene comunque probabile un ritorno ai
livelli pre-crisi neanche nel 2021, mentre una piena ripresa si concretizzerà probabilmente solo nel 2022. “Il
crollo degli ordini registrato nelle scorse settimane ha avuto un effetto praticamente immediato per i costruttori di attrezzature
ausiliarie - afferma l’associazione - mentre ne risentiranno più avanti, anche nel corso del 2021, i fornitori di
macchinari e
impianti complessi e di maggior valore”.
L’incognita sulla durata e l’intensità della pandemia nelle varie aree geografiche (nonché la possibilità che si ripresenti con nuove ondate nei prossimi mesi) comporta grande
incertezza da parte dei clienti esteri dei costruttori italiani di macchine per plastica e gomma, le cui
vendite oltre confine si attestano mediamente al
70% della produzione, con punte del 90% per alcune tipologie di impianti, sottolinea Amaplast. La contrazione degli ordini si accompagna alle
limitazioni a cui sono ancora soggetti gli
spostamenti delle persone, che rallentano o differiscono installazioni e manutenzioni, comportando tra l’altro anche
ritardi nei pagamenti.
La situazione non è migliore sul
mercato interno, già strutturalmente debole, che non sembra al momento poter trarre beneficio immediato e consistente dalle misure straordinarie messe in campo dal Governo per far fronte alla crisi.
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