Introdotti i riferimenti alla norma europea per definire la biodegradabilità dei sacchetti.
3 agosto 2011 12:57
Tra i provvedimenti all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri tenutosi questa mattina a Roma c'era anche il disegno di legge sul divieto di commercializzazione di sacchi non biodegradabili per asporto merci; provvedimento del 2006, entrato in vigore il 1° gennaio scorso in mancanza di proroghe, privo di indicazioni chiare su alcuni aspetti cruciali, tra cui la definizione di biodegradabilità.
Fissati i criteri per la biodegradabilità. Il testo presentato oggi dal Ministero dell'Ambiente, secondo una nota diffusa al termine della riunione: "definisce meglio la portata del divieto, chiarisce i riferimenti normativi europei per la biodegradabilità dei materiali ed è stato correttamente notificato all'UE che lo sta valutando". Il che lascerebbe pensare a un richiamo alla norma EN 13432 sulla biodegradabilità e compostabilità degli imballaggi. L'invio del testo alla Commissione Europea ha l'obiettivo di bloccare la procedura di messa in mora avviata nelle scorse settimane da Bruxelles. Il disegno di legge sarà trasmesso anche alla Conferenza Stato-Regioni per il parere.
Soddisfatto il Ministro. Secondo il Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo: "L'Italia è stato il primo paese in Europa ad aver messo 'fuori legge' gli shopper inquinanti, con un provvedimento che ha suscitato molti consensi ed ha aperto la strada ad un ripensamento in sede UE sull'argomento. Adesso dobbiamo andare avanti promuovendo, come stiamo facendo, la produzione di bioplastiche che sono parte essenziale di quella filiera della nuova chimica, capace di aiutare l'ambiente e non più di danneggiarlo". Il Ministro ha inoltre affermato che: "Gli italiani hanno dato prova in questi mesi di una straordinaria maturità ambientale, accettando di buon grado il divieto dei sacchetti usa e getta e utilizzando le buste biodegradabili o borse della spesa riutilizzabili".
Spessore da rivedere. Il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il PD delle politiche relative ai cambiamenti climatici, ha spiegato che l'opposizione farà quanto possibile per velocizzare il percorso parlamentare del disegno di legge e migliorare alcuni aspetti tecnici del provvedimento, a partire da quello che fissa in 400 micron lo spessorre minimo per i sacchetti riutilizzabili, fuori dal campo di applicazione del divieto: "E' uno spessore eccessivo che può utilmente ridursi sino a 80 micron, salvaguardando le esigenze dell'ambiente e rispondendo in maniera più coerente alle richieste del mercato", ha dichiarato.
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