La chiusura dello stabilimento di Bari non è più irrevocabile come inizialmente annunciato.
18 marzo 2013 06:05
La chiusura dello stabilimento Bridgestone per pneumatici auto di Modugno, in provincia di Bari, non è "irrevocabile", come inizialmente annunciato dai vertici del gruppo giapponese. La parziale apertura al confronto sarebbe emersa nel corso di due riunioni tenutesi nei giorni scorsi negli uffici del Ministero dello Sviluppo economico.
Il colosso giapponese degli pneumatici avrebbe anche dato disponibilità ad avviare un confronto “a 360 gradi” con le organizzazioni sindacali e con le istituzioni sul futuro dell’impianto, scusandosi con i lavoratori per la modalità spiccia con cui la decisione era stata comunicata all'inizio del mese.
Un primo incontro di verifica con i vertici della società è già stato fissato per il prossimo 5 aprile.
Lo stabilimento di Modugno, uno degli otto impianti europei di Bridgestone, occupa circa 950 addetti. La chiusura era stata motivata dalla società con la crisi dell'auto e la riduzione della domanda di pneumatici, scesa da 300 milioni di unità del 2011 ai 261 milioni del 2012, con una ripresa dei volumi pre-2011 attesa soltanto a partire dal 2020. In questo scenario, il segmento dei pneumatici di alta gamma (premium) è l’unico che manterrà i suoi volumi nei prossimi anni: da qui la decisione di Bridgestone Europe di spostare la propria produzione verso questo segmento, chiudendo la fabbrica italiana.
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