La fabbrica di giocattoli torinese punta su Export ed E-commerce per battere la crisi.
28 maggio 2014 05:50
Il produttore di chiodini in plastica (e altri giocattoli educativi) Quercetti & C.ha chiuso l’esercizio 2013 con un fatturato di circa 10 milioni di euro, a fronte di un mercato del giocattolo che ha perso quest’anno il -3,3%, il peggior dato del triennio.
L’azienda torinese ha registrato l’anno scorso un incremento delle vendite in Italia del 13,3%, mentre quelle all’estero sono aumentate del 7% ed ora rappresentano il 68,6% del giro d’affari complessivo.
E’ andato molto bene il mercato americano, da sempre il più importante per l’azienda torinese, dove il fatturato è aumentato del 20% rispetto al 2012. Ma gli affari sono cresciuti anche in Cina, dove Quercetti vanta un primato non da poco: vendere giocattoli nel paese da cui proviene l’85% della produzione mondiale, senza importare nulla.
Sul mercato nazionale, dove la contrazione dei consumi ha colpito anche i prodotti per bambini, la società punta su una altra “E”, e-commerce, integrando il canale fisico dei negozi con il web: “Affiancare il negozio ‘virtuale’ a quello tradizionale ha consentito di aumentare esponenzialmente le vendite e farsi conoscere di più, oltre che approcciare una clientela più variegata e giovane - afferma l’azienda - Dal 2011, anno in cui l’unica vetrina e-commerce per Quercetti era il neonato quercettistore.com, oggi il mercato digitale per l’azienda si è moltiplicato, così come il numero di piattaforme per gli acquisti digitali. Così, nel 2013 l’e-commerce per Quercetti ha raggiunto una crescita del 110% rispetto al 2012”.
Quercetti punta anche su nuovi investimenti e nel corso del 2014 ha in programma di incrementare del 15% le capacità produttive nello stampaggio ad iniezione. Nello stabilimento torinese sono oggi in funzione 30 presse con forza di chiusura da 15 a 350 tonnelate che lavorano su tre turni, 24 ore su 24. L’azienda trasforma 15 diverse materie plastiche con un consumo annuo intorno alle 600 tonnellate annue. In media, vengono prodotti 7.000 pezzi finiti al giorno, con punte fino a 15.000 unità nei periodi di alta stagionalità.
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