6 dicembre 2018 08:26
Nell’ambito di un più vasto piano per la riduzione dell’inquinamento da materie plastiche, il Ministero dell’ambiente danese ha annunciato l’intenzione di vietare la distribuzione di sacchetti ultraleggeri con maniglia in plastica, utilizzati per l’imballo di prodotti ortofrutticoli, carni, pesce o altri alimenti. Sarà inoltre vietata la distribuzione gratuita dei sacchetti per la spesa monouso (esclusi quelli riutilizzabili più volte), indipendentemente dal materiale utilizzato per produrli.
Il dicastero dell’Ambiente stipulerà inoltre con la Camera di commercio danese, Coop e altri soggetti con l’obiettivo di dimezzare il consumo di sacchetti per la spesa entro il 2023. La catena della grande distribuzione ha già iniziato a sostituire gli shopper in plastica con alternative sostenibili in tutti i suoi 1.100 punti vendita e distribuito ai propri soci 700.000 sacchetti riutilizzabili e riciclabili.
Il Governo lancerà anche una campagna per invitare i cittadini a rinunciare ai sacchetti monouso a favore di sporte riutilizzabili più volte.
"Dobbiamo rompere con le cattive abitudini del passato sull’usa-e-getta - ha spiegato il Ministro dell’ambiente e dell'alimentazione danese, Jakob Ellemann-Jensen (nella foto) -. La plastica si degrada molto lentamente in natura e, negli scenari peggiori, finisce negli oceani, dove provoca danni all'ambiente marino. Ma la plastica è anche un materiale fantastico per confezionare il cibo in modo che duri più a lungo. Pertanto, dobbiamo concentrarci sulla plastica di cui possiamo fare a meno e le borse ultraleggere sono un punto di partenza naturale”.
Secondo i dati del ministero danese, il consumo procapite è pari a 80 sacchetti l'anno. Nel 1993 è stata introdotta una tassa sulle borse di plastica, che ha contribuito a dimezzarne il consumo.
Nell’ambito del piano in 27 punti contro l’inquinamento da plastiche, il Governo danese introdurrà misure per migliorare la raccolta e selezione degli imballaggi, compresi schemi di vuoto a rendere per le bottiglie; per estendere la responsabilità dei produttori; favorire iniziative locali per la pulizia delle spiagge; ridurre il consumo di articoli monouso in occasione di grandi eventi, anche attraverso tasse sulle posate di plastica; vietare l’utilizzo delle microplastiche nei cosmetici e nei prodotti per la cura della persona; bandire l’uso di cartucce da fucile non biodegradabili.
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