Secondo ChemOrbis, le offerte iniziali del PVC europeo per il mese maggio tendono a ridimensionarsi.
13 maggio 2011 05:27
In vista di maggio, i produttori europei di PVC avevano iniziato a proporre aumenti di 50 euro/ton sul mercato spot italiano, in linea con il trend di aprile che da stabile si era spostato verso un leggero rialzo. Secondo ChemOrbis, i venditori giustificavano le nuove richieste di aumento con l'incremento dei contratti dell’etilene e con la necessità, da parte dei produttori, di migliorare i propri margini.
Nel mercato italiano del PVC, lo scarso interesse all’acquisto verso carichi nazionalizzati, un'offerta adeguata a livello regionale, le fluttuazioni nel mercato energetico, che ha visto forti riduzioni durante la scorsa settimana, hanno minato la fiducia dei venditori, con un crescente numero di operatori che ha rivisto le politiche di prezzo nel corso di questa settimana.
Nel mercato spot, un produttore dell'Europa del Sud, che inizialmente aveva annunciato un aumento di 30 euro/ton rispetto ad aprile, con la speranza di portare a casa un incremento almeno pari a 20 euro/ton per coprire i margini persi in aprile, ritiene molto difficile vendere ai nuovi prezzi in Italia, e ha concesso rollover o aumenti di 20 euro/ton sulle trattative spot, in funzione del cliente. Il produttore ha invece confermato gli obiettivi iniziali di aumento in Germania, dove la domanda si posiziona su livelli più alti.
Dopo avere proposto quotazioni stabili all’inizio del mese, un produttore dell’Est Europa aveva informato i clienti che i prezzi sarebbero stati soggetti ad aumenti nella seconda metà di maggio. Tuttavia, vista la forte resistenza dagli acquirenti italiani - che stanno incontrando forti difficoltà a trasferire ai clienti gli aumenti di aprile -, l’azienda ha deciso di mantenere i prezzi stabili per il resto del mese, al fine di agevolare le vendite.
I trader e i distributori, che hanno aumentato i prezzi di circa 20-30 euro/ton rispetto ad aprile, lamentano che l’interesse all’acquisto è debole ai nuovi livelli di prezzo. All’inizio del mese, gli acquirenti italiani indicavano che avrebbero provato a scongiurare nuovi aumenti, a causa della scarsa domanda di prodotto finito nonostante l’alta stagione. Durante la prima settimana di maggio, i trasformatori hanno evitato di fare scorte sul mercato locale e alcuni di questi hanno tratto vantaggio da offerte di carichi non europei relativamente più economici. Per ora, i buyers si sono concentrati principalmente sulle offerte posizionate ai livelli minimi nel mercato.
Secondo un trasformatore, che la scorsa settimana ha concluso una trattativa anticipata per gli accordi a volume di maggio, anche un produttore dell’Europa Occidentale avrebbe concesso aumenti più contenuti rispetto ai prezzi iniziali del mese. L'azienda ha dichiarato che il fornitore aveva inizialmente richiesto un aumento di 50 euro/ton, concedendo alla fine incrementi nell'ordine di 10-15 euro/ton a trattative concluse.
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