L'agenzia altoatesina discrimina il PVC, secondo la neonata associazione Anfit, che minaccia querele.
28 ottobre 2011 07:12
Alcuni documenti diffusi dall'Agenzia Casaclima di Bolzano - l'ente provinciale che rilascia le certificazioni energetiche degli edifici e che negli anni scorsi ha avuto il merito di introdurre in Italia i concetti di progettazione sostenibile - conterrebbero dichiarazioni non veritiere sulla pericolosità dei serramenti in PVC che nel tempo avrebbero penalizzato le aziende del settore, "costrette a difendersi e subendo il sorpasso di materiali meno performanti e con LCA peggiori in un momento in cui potrebbero invece cogliere i benefici delle normative più restrittive in termini di risparmio energetico". E' quanto afferma la neonata associazione per la difesa del serramento made in Italy, Anfit, che in un comunicato ribadisce la volontà di collaborare con l'Agenzia, ma che in mancanza di una smentita ufficiale su quanto diffuso sul PVC, si riserva di chiedere i danni, e lo stesso faranno le aziende associate. Una querelle avviata qualche mese dal produttore di sistemi in PVC Profine, poi confluito in Anfit.
L'associazione ritiene che CasaClima, Ente Pubblico, non possa escludere alcuni materiali a favore di altri a meno che non esista una specifica segnalazione in tal senso da parte del Parlamento Europeo che armonizza le direttive del nostro Ministero della Salute. L'Associazione contesta inoltre la mancata inclusione delle finestre in PVC nel manuale di CasaClima Nature dove - si legge nel comunicato Anfit - "viene però consentito l'utilizzo dell'alluminio che, a causa degli alti costi energetici necessari alla sua lavorazione, risulta avere un LCA peggiore".
Anfit si dichiara favorevole all'utilizzo di materiali performanti, ad alte prestazioni e risparmio energetico, ma ritiene necessario stabilire un criterio per la scelta di questi materiali, come ad esempio lo studio dell'LCA basato sulla dichiarazione ambientale di prodotto (EPD, Environmental Product Declaration).
Anfit è stata costituita quest'anno per iniziativa di una ventina di aziende del sistema serramento. "Nasce come risposta al degrado dell'intero sistema di controllo del settore dei serramenti, dove pur denunciando lo scandalo della mancanza di verifiche, nessuno vuole un reale controllo del mercato", spiega il direttore Piero Mariotto. "Più qualità - aggiunge il presidente di Anfit, Paola Tonini - per i propri associati, come per il cliente finale. Per questa ragione chiede alle aziende associate non solo l'applicazione della marcatura CE obbligatoria, ma anche l'applicazione di standard di produzione a norma di legge e verificati da un Ente Terzo di riferimento accreditato Sincert. In questo modo garantisce che il prodotto Made in Italy offra le migliori prestazioni, rispondendo ai criteri della filiera della normativa nazionale".
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