14 dicembre 2015 08:14
L’industria chimica tedesca non chiude il 2015 in rosso, grazie alla farmaceutica, ma la conferma dei livelli 2014 non pare entusiasmare gli industriali riuniti nella VCI, la potente associazione del settore, che forse si aspettavano numeri migliori.
In una conferenza stampa tenutasi il 9 dicembre scorso, Marijn Dekkers, Presidente dei chimici tedeschi (e CEO del gruppo Bayer), ha diffuso i dati relativi all’andamento dell’industria chimica per l’anno in corso. “Il 2015 non è stato un anno facile per il nostro settore - ha esordito Dekkers -. L’industria chimica e farmaceutica tedesca è ancora solida, ma le vendite complessive sono stagnanti e ci sono campanelli di allarme per il futuro”.
I NUMERI. In sintesi, nel 2015 la produzione chimica è cresciuta di un punto percentuale (-0,5% al netto della farmaceutica, che ha invece registrato un +4,5%), con segni meno nei polimeri (-0,5%) e nella petrolchimica (-2,5%), mentre il tasso di utilizzo degli impianti si è attestato all’83,3%.
Le vendite totali sono rimaste ferme a 190,8 miliardi di euro (inclusa la farmaceutica), scontando un declino medio dei prezzi del 2,5%, mentre quelle domestiche sono scese dell’1,5% a 74,6 miliardi. In leggero aumento l’occupazione del settore (+0,5%) che ha raggiunto le 447.000 unità.
“Sono mancate le forti spinte dell’economia globale per ottenere un risultato migliore”, ha commentato laconico Dekkers.
CRESCONO GLI INVESTIMENTI. Stabili sui livelli 2014 anche gli investimenti in ricerca e sviluppo, pari a 10,4 miliardi di euro. Le aziende chimiche tedesche hanno inoltre investito circa 7,2 miliardi (+1%) in infrastrutture (capitale fisso), mentre quelle estere hanno concorso per 8,6 miliardi (+2%). Nonostante la progressione, la crescita degli investimenti è troppo bassa - secondo Dekkers - per mantenere la competitività dell’industria tedesca nel lungo periodo.
BENE L'EXPORT. Unica nota positiva, nel corso del 2015 le esportazioni sono aumentate in modo significativo, spinte dalla debolezza dell’euro rispetto al dollaro. Nel complesso l’export ha totalizzato 116,2 miliardi di euro (+1%), con un balzo del 13% nella regione Nafta, dovuto in larga parte al contributo dei prodotti farmaceutici. Positivo il trend sui mercati asiatici (+5%) e dell’America Latina (+3,5%), mentre le vendite in Europa occidentale (UE 15) sono scese dell’1,5%.
OUTLOOK. La chimica tedesca si aspetta un 2016 più vivace grazie alla stabilizzazione dello scenario economico europeo, al solido trend del mercato statunitense e alla conferma della domanda asiatica di prodotti chimici; ma le vendite dovrebbero aumentare anche sul mercato interno. La produzione l’anno prossimo è stimata in crescita dell’1,5% (+1% al netto della farmaceutica) e, a prezzi invariati, il giro d’affari dovrebbe crescere dello stesso tasso, raggiungendo i 193,6 miliardi di euro, con un aumento sia sul mercato interno (+1%), sia sulle vendite all’estero (+1%), che potrebbero così superare i 118 miliardi di euro.
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