21 dicembre 2015 07:52
Ripartono le vendite all’estero delle macchine italiane per la lavorazione di plastiche e gomma e Assocomaplast, con evidente soddisfazione, rivede al rialzo le stime per la chiusura di anno. “Nei primi nove mesi dell’anno l’export si è ormai portato a un livello non lontano da quello dell’intero 2014”, commenta Alessandro Grassi, Presidente dell’associazione di categoria. In base ai dati sul commercio estero forniti dall’Istat, il centro studi dell’associazione stima che a fine anno potrebbe essere superato il record storico, realizzato nel 2007, di 2,8 miliardi di euro.
BOOM IN NORD AMERICA. Tra le regioni in maggiore crescita - con un balzo di oltre i 30 punti percentuali - si segnala l’area Nafta, dove le vendite sono trainate in larga parte della domanda statunitense, dove il manifatturiero continua a correre (anche grazie al rientro di alcune produzioni dall’estero e ai bassi costi dell’energia), mentre Centro e Sudamerica continuano a registrare cedimenti, in funzione di minori vendite nei principali tre mercati di riferimento: Brasile, Argentina e Colombia.
EUROPA A DUE VELOCITÀ. Non vanno male nemmeno le vendite di macchine, impianti e stampi verso l’Europa - che resta la principale destinazione delle vendite oltreconfine – pur con una marcata differenza tra i mercati dell’area UE, in progressione del 13%, e quelli extraUE, che arretrano complessivamente del 4%, condizionati dall’andamento negativo delle vendite in Russia. “Si tratta di un importante mercato - commenta Grassi - a cui i costruttori italiani continuano a guardare con interesse e con l’auspicio che possano essere presto recuperati i valori importanti raggiunti negli anni precedenti l’imposizione delle sanzioni e il crollo del rublo”.
ASIA STABILE. Le forniture di tecnologia italiana ai paesi asiatici evidenziano nei primi nove mesi dell’anno un leggero calo, pur con alcuni distinguo: chiudono in positivo le esportazioni verso i mercati del Far East (incrementi in Indonesia e Thailandia, stabile la Cina), mentre il Medio Oriente registra una flessione del 16%, riconducibile alla frenata in Arabia Saudita e al perdurante stallo dell’Iran, anche in questo caso effetto dell’embargo, che però dovrebbe allentarsi nelle prossime settimane.
Le esportazioni verso il continente africano ristagnano, come sintesi tra vendite in crescita sui mercati del Nord Africa, a partire dal Marocco, e forniture fortemente rallentate verso gli altri paesi, tra cui il Sudafrica.
RIPRESA SUL MERCATO INTERNO. Andamento positivo, per altro già rilevato nei mesi scorsi, anche per il mercato interno, confermata dalla crescita sostenuta delle importazioni di macchine e impianti dall’estero, per un totale che a fine dicembre dovrebbe attestarsi tra i 700 e i 750 milioni di euro.
SALE LA PRODUZIONE. In base a questi trend, la produzione italiana potrebbe superare quest’anno la soglia dei 4,1 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 4 miliardi dello scorso anno e ai 3,9 miliardi del 2013. Livello comunque inferiore - anche se non molto distante - ai 4,25 miliardi del 2007, prima della crisi.
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