27 giugno 2016 07:07
La gomma riciclata proveniente dagli pneumatici fuori uso sbarca al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, con l’installazione vincitrice del concorso YAP 2016, Young Architects Program.
Si tratta dell’opera del collettivo milanese di architettura Parasite 2.0, che ha realizzato un progetto di fondali e ambientazioni fantastiche con sagome di animali e frammenti di natura, utilizzando a questo scopo elementi in legno, metallo e gomma da pneumatici fuori uso.
INDUSTRIA PARTNER DEL PROGETTO. L’installazione vede la collaborazione di Ecopneus - la società consortile senza scopo di lucro tra i principali responsabili della gestione dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) in Italia – che ha messo a disposizione il granulo di gomma riciclata. “Siamo particolarmente felici che l’utilizzo della gomma da riciclo di PFU sia stato un elemento vincente nella scelta della giuria e che l’idea del suo utilizzo sia venuta direttamente dai giovani architetti di Parasite 2.0 – commenta Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus -. Con il riconoscimento a questo progetto la gomma riciclata da PFU diventa una materia espressiva anche per il mondo dell'architettura e del design, assolutamente complementare a quello industriale”.
USATI 300 PNEUMATICI. L’installazione "MAXXI Temporary School: The museum is a school. A school is a Battleground" si basa sull’idea di riciclo e sulla sostenibilità: per realizzarla sono stati recuperati oltre 300 pneumatici fuori uso, riciclati sotto forma di granuli di gomma, utilizzati per realizzare le pavimentazioni e i fantasiosi scenari.
Questa scenografia ospiterà fino al 28 ottobre gli eventi romani nella piazza museale, riproducendo una natura ormai scomparsa come strumento di riflessione e critica sui temi più importanti della nostra contemporaneità quali l’antropocene, il cambiamento climatico, il mercato della produzione e della trasmissione di informazioni e immagini.
IL SENSO DELLA GOMMA RICICLATA. “L’uso della gomma riciclata ha un ruolo fondamentale all’interno del progetto e delle tematiche che affronta - affermano gli ideatori del porgetto, Eugenio Cosentino, Stefano Colombo e Luca Marullo -. Se l'antropocene ha fatto svanire i limiti tra natura e artificio, possiamo considerare un materiale composto da pneumatici riciclati un materiale naturale? Il paradosso sta nel vedere come un materiale simbolo dell'attività umana nel nostro habitat, possa acquistare nuova vita, diventare emblema di quello che oggi chiamiamo sostenibilità. Ci racconta molto dell'approccio contemporaneo ai problemi ambientali, che alcuni definiscono ‘greenwashing’. In un certo senso il progetto parla di questa contraddizione. Fa scontrare un materiale naturale come il legno, con l'artificio della gomma, rimarcando la scomparsa dei limiti tra madre natura e azione dell'uomo”.
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