15 settembre 2016 16:45
Il mercato interno ha ripreso a macinare ordini - e ne stanno beneficiando anche i costruttori esteri -, ma le esportazioni non brillano, tutt’altro. I costruttori italiani di macchine e impianti per la trasformazione di plastiche e gomma chiudono un semestre deludente, sopratutto sul fronte delle vendite all’estero, che per la maggior parte delle aziende rappresenta oggi la parte preponderante del fatturato.
IMPORT-EXPORT. Secondo i dati diffusi dall’associazione di settore, Assocomaplast, tra gennaio e giugno le importazioni hanno raggiunto i 390 milioni di euro, con un incremento che sfiora le due cifre (+9,7%), grazie soprattutto all’andamento positivo del secondo trimestre, dopo la contrazione registrata nei primi tre mesi dell’anno. Germania, Cina, Austria si confermano i principali fornitori di tecnologia delle aziende trasformatrici italiane; mentre i costruttori europei consolidano le posizioni con incrementi a due cifre, quelli asiatici si devono accontentare di un più magro +2%. Tra le tecnologie, mostrano un incremento rilevante le importazioni di presse ad iniezione e stampi.
Viceversa, le esportazioni delle aziende italiane hanno chiuso il semestre poco sotto 1,35 miliardi di euro, in flessione del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E, così, il saldo commerciale si è fermato sotto il miliardo di euro.
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