22 dicembre 2016 08:11
I costruttori italiani di macchine utensili, automazione e robot stanno vivendo un biennio d’oro complice la ripresa della domanda interna, trainata dagli incentivi fiscali, che ha compensato il rallentamento delle esportazioni.
È quanto emerge dal preconsuntivo elaborato dall’associazione di settore Ucimu - Sistemi per produrre, presentato ieri alla stampa. Secondo l’associazione guidata da Massimo Carboniero, il valore della produzione dei costruttori italiani crescerà quest’anno del 5% a 5.480 milioni di euro, sospinto dalla crescita a due cifre delle consegne sul mercato interno, che hanno toccato a 2,2 miliardi di euro (+20,5%), a fronte di una leggera flessione delle vendite all’estero (-3,3%), ferme a 3,27 miliardi di euro.
Export frenato dalla debolezza di alcuni mercati chiave per il made in Italy quali Cina (-9,7%), Stati Uniti (-9,1%), Regno Unito (-33%) e Russia (-60%), mercato quest'ultimo che subisce i riflessi negativi delle sanzioni UE, della svalutazione del rublo e delle difficoltà economiche legate al basso costo del greggio.
Cresce nel complesso anche il consumo nazionale di macchine utensili, robot e automazione, in progressione ormai da tre anni fino a raggiungere 3.685 milioni di euro, in crescita del 10,1% sul 2015, soddisfatto in parte dalle importazioni.
Il trend positivo dovrebbe continuare anche l’anno prossimo. Le stime Ucimu per il 2017 indicano infatti un ulteriore incremento del 4% del valore della produzione, che raggiungerà così i 5,7 miliardi di euro (sempre più vicino al record di 6 miliardi toccato nel 2008, prima della crisi), anche in questo caso con il traino della domanda interna, stimata in crescita del 6,9%, anche grazie agli incentivi contenuti nella legge di Stabilità, che rifinanzia la Nuova Sabatini, conferma il superammortamento e introduce l’iperammortamento al 250% per le tecnologie legate a Industria 4.0. Secondo Ucimu, nel 2017 dovrebbero ripartire anche le esportazioni (+1,7%).
Il settore delle macchine utensili, robot e automazione è uno dei grandi pilastri della meccatronica italiana, con circa 400 aziende che occupano 32mila addetti.
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