12 giugno 2017 08:30

Al G7 Ambiente di Bologna, nel corso dell’iniziativa italo-francese “Stop Plastic Waste - Coalition Event", Novamont ha annunciato che entro fine anno porterà al 40% il contenuto minimo di rinnovabile delle bioplastiche Mater-bi e metterà sul mercato gradi ad alta rinnovabilità biobased fino al 100% per applicazioni specifiche. In questo modo il produttore novarese di biopolimeri anticipa gli obiettivi di Italia e Francia in materia di contenuto rinnovabile per i sacchi frutta e verdura, per cui è prevista una soglia minima a partire dal 2018.

Un traguardo reso possibile dagli investimenti per oltre 700 milioni di euro in tecnologie e impianti, in particolare nel biobutandiolo, prodotto su scala industriale direttamente da zuccheri attraverso l’utilizzo di batteri dalla consociata Mater-Biotech di Bottrighe (RO) e nell’acido azelaico, ottenuto da oli vegetali nell’impianto Matrìca di Porto Torres (SS).

“La scelta di portare da subito, volontariamente, tutta la nostra gamma Mater-bi ad un maggiore livello di rinnovabilità si combina con quella fatta molti anni fa di utilizzare queste bioplastiche solo e soltanto in applicazioni che diano un contributo di sistema - commenta Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont -. In particolare abbiamo puntato al miglioramento e all’intercettazione di una maggiore quantità di rifiuto organico”. “L’obiettivo - aggiunge Bastioli - è di facilitare un sistema di riciclo che minimizzi lo spreco di materia organica, così fondamentale per i suoli, e massimizzi la possibilità di recupero delle plastiche tradizionali”.

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