31 ottobre 2018 15:28
Il Consiglio dell’Unione europea, che rappresenta i governi degli Stati membri attraverso i suoi ministri, ha approvato sotto la presidenza del ministro austriaco della Sostenibilità e del turismo, Elisabeth Köstinger, il varo di una direttiva tesa a vietare o ridurre l’utilizzo di alcun articoli monouso in plastica, su proposta della Commissione e voto favorevole del Parlamento europeo (leggi articolo).
Possono così cominciare i colloqui con i rappresentanti della Commissione e del Parlamento UE (il cosiddetto trilogo) al fine di elaborare il documento finale: la prima riunione è in programma il prossimo 6 novembre. Resta, quindi, inascoltato l’invito lanciato dall’industria europea delle materie plastiche di prendere una pausa e rallentare l’iter di approvazione della direttiva, al fine di dare più tempo ai legislatori per approfondire alcuni contenuti della manovra (leggi articolo).
Il Consiglio ha dato il via libera anche alle misure più controverse, come la proposta di vincolare i tappi alle bottiglie monouso in plastica (ma non a quelle in vetro né alle lattine), da regolare al più presto con norme armonizzate, come pure il bando ai piatti in plastica e la riduzione di quelli in carta con liner in plastica, almeno fino al 2023. E ha aggiunto alla lista dei prodotti soggetti a restrizioni anche le tazze per bevande in polistirene espanso. Obiettivi di riduzione del consumo dovrebbero essere applicati a tutti i monouso in plastica, anche qualora non vi siano alternative adeguate.
In tema di responsabilità estesa del produttore, per quanto concerne i costi per affrontare il littering, il Consiglio vuole estenderla anche a importatori e distributori.
Viene data possibilità di raccogliere insieme differenti tipi di rifiuto, a condizione che ciò non impedisca un riciclo di qualità degli stessi. Per quanto riguarda le bottiglie in plastica, il target di raccolta e riciclo (almeno il 90% entro il 2025) andrebbe calcolato sull’immesso al consumo o sui rifiuti generati in ogni singolo paese membro, tenendo conto di tutti i rifiuti, anche di quelli non intercettati dai sistemi di raccolta.
Il Consiglio propone anche misure per ridurre i costi amministrativi della direttiva, in termini di metodologie di calcolo dei costi a carico dei produttori (responsabilità estesa), che deve essere proporzionata, e contributi finanziari ai programmi di clean-up dei rifiuti plastici.
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