Ha conquistato la prima pagina dei quotidiani inglesi il lancio delle prime bottiglie compostabili per acqua minerale introdotte dalla società Belu e distribuite attraverso la catena di supermercati Waitrose.
La nuova bottiglia è realizzata in acido polilattico NatureWorks PLA, materia prima prodotta da risorse rinnovabili, in particolare amido ricavato dal mais. La bottiglia è biodegradabile, ma sarebbe meglio dire compostabile (onde evitare che la gente disperda i contenitori nell'ambiente in modo incontrollato): si degrada infatti nel terreno in circa 12 settimane. Il che è comunque un progresso rispetto alle bottiglie tradizionali, che comunque - va ricordato - sono riciclabili per via meccanica.
L'introduzione sul mercato delle bottiglie è stata accompagnata da un'iniziativa a sfondo umanitario: gli utili derivanti dalla vendita saranno infatti devoluti a iniziative destinate alla fornitura di acqua potabile nei paesi del terzo mondo, grazie ad un accordo di collaborazione instaurato con l'associazione WaterAid. Per ogni bottiglia venduta – è stato stimato – un essere umano in India o in Africa potrà disporre di acqua potabile per un mese.
Chi ci legge abitualmente ricorderà che sulle colonne di questo portale avevamo annunciato lo sviluppo della bottiglia in PLA lo scorso anno, nell'ambito di un articolo dedicato all'acido polilattico ("Il PLA sfida il PET").
31 maggio 2006 08:08
Nei supermercati britannici Waitrose le prime bottiglie per acqua minerale della Belu.Ha conquistato la prima pagina dei quotidiani inglesi il lancio delle prime bottiglie compostabili per acqua minerale introdotte dalla società Belu e distribuite attraverso la catena di supermercati Waitrose.
La nuova bottiglia è realizzata in acido polilattico NatureWorks PLA, materia prima prodotta da risorse rinnovabili, in particolare amido ricavato dal mais. La bottiglia è biodegradabile, ma sarebbe meglio dire compostabile (onde evitare che la gente disperda i contenitori nell'ambiente in modo incontrollato): si degrada infatti nel terreno in circa 12 settimane. Il che è comunque un progresso rispetto alle bottiglie tradizionali, che comunque - va ricordato - sono riciclabili per via meccanica.
L'introduzione sul mercato delle bottiglie è stata accompagnata da un'iniziativa a sfondo umanitario: gli utili derivanti dalla vendita saranno infatti devoluti a iniziative destinate alla fornitura di acqua potabile nei paesi del terzo mondo, grazie ad un accordo di collaborazione instaurato con l'associazione WaterAid. Per ogni bottiglia venduta – è stato stimato – un essere umano in India o in Africa potrà disporre di acqua potabile per un mese.
Chi ci legge abitualmente ricorderà che sulle colonne di questo portale avevamo annunciato lo sviluppo della bottiglia in PLA lo scorso anno, nell'ambito di un articolo dedicato all'acido polilattico ("Il PLA sfida il PET").
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Nel mese di luglio un percorso in tre step per identificare ed eliminare sprechi e inefficienze nella trasformazione di materie plastiche.
Il portale verticale dedicato all'industria delle materie plastiche ora propone un servizio di basic assessment sui requisiti necessari per poter rispettare le normative UE.