
Il
Ministero dello Sviluppo economico ha aperto un tavolo sulla vertenza della
ex Treofan di Terni, convocato a Roma per mercoledì
15 luglio, accogliendo così la richiesta dei
sindacati che temono la chiusura dell’impianto umbro, dopo la dismissione di quello di Battipaglia (
leggi articolo). I due siti per la produzione di film in polipropilene biorientato (BOPP) erano stati acquisiti l’anno scorso dal gruppo indiano Jindal (
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“Sulla vertenza Treofan non c’è più tempo da perdere: il ministro Patuanelli intervenga subito per
scongiurare la chiusura dello stabilimento di Terni, nel quale lavorano
150 addetti - si legge in una nota diramata dalle segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil -. Dopo il passaggio nel 2019 della società Treofan Europe dalla M&C di De Benedetti al gruppo Jindal, quest’ultima ha perseguito il suo chiaro obiettivo di
ridimensionare parzialmente o
totalmente l’acquisita società Treofan e prendersi tutto il pacchetto clienti". "Come temevamo – continua la nota – attualmente l'azienda si è concentrata sul depauperamento dello stabilimento ternano, continuando a sottrarre conoscenze e professionalità, con l'obiettivo di appropriarsi definitivamente del know-how”.

“Ora, dopo
15 giorni di sciopero dei 150 lavoratori – proseguono le segreterie nazionali -, come ultimo tentativo di opporsi ad un disegno oramai chiaro in tutti i suoi aspetti, l'azienda accusa i lavoratori di essere la causa della perdita di clienti, della perdita economica per il gruppo e della chiusura dello stabilimento, arrivando ad annunciarne la
cessione. I lavoratori hanno assistito, inoltre, alla minaccia di una serrata aziendale in quanto, secondo quest’ultima, lo sciopero in atto non permette la fuoriuscita dei prodotti finiti dallo stabilimento”.
“Crediamo – concludono Filctem, Femca e Uiltec - che sia oramai non più procrastinabile un
intervento forte e risoluto da parte del ministro
Patuanelli, volto a chiarire il reale progetto aziendale. L'eventuale chiusura dello stabilimento Treofan causerebbe ulteriori ripercussioni per il rilevante polo chimico nel suo complesso, che vede la presenza di importanti insediamenti industriali”.
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